Anno 2001
Numero 7 - Maggio 2001
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Etty Hillesum (5)
24 agosto 1943
"Se penso alle facce della scorta armata in
uniforme verde, mio Dio, quelle facce! Le ho osservate, una per una, dalla mia posizione nascosta dietro una
finestra: non mi sono spaventata mai tanto per quelle facce. Mi sono trovata nei guai con la Parola che ?il tema
fondamentale della mia vita: ?E Dio cre?l'uomo a sua immagine?. Questa Parola ha vissuto con me una mattina
difficile".
Etty
Cara Etty,
Quando eri partita, cara Etty, nel tuo zaino
avevi un maglione, una coperta, un paio di sandali, le poesie di Rilke, la Bibbia. Non potevi portare molto: eri
convinta che quello che avevi nel cuore ti bastava. Intanto, avevi iniziato a convivere con quelli che si doveva
chiamare nemici. Ti martellava nella testa, la frase della Genesi: "E Dio cre?l'uomo a sua immagine".
Riuscire a vedere Dio in quelle facce! Tu ce la mettevi tutta, volevi che fosse fatto da chi condivideva i tuoi
giorni. E' facile amare facce ostili? Scoprire Dio in chi, nei gesti che compie, non sembra avere nulla di Dio; e
le parole del Levitico: "Non ti vendicherai, non serberai rancore? ma amerai il prossimo tuo"
accompagnavano i tuoi giorni e eri sempre pi?convinta che dovevi pregare proprio per loro, che non bisogna solo
capire la sua Parola, ma attuarla.
La consapevolezza di amare l'altro dove si fa
fatica. In un pezzo di strada sassoso come il tuo, trasformare l'odio in compassione e la sofferenza in forza, ?
la risposta e la provocazione pi?grande. Un giorno parlando ad un amico sostenevi che dobbiamo prima distruggere
in noi stessi, quello che vorremmo distruggere negli altri che non possiamo odiare i cosiddetti nemici, se siamo
gi?nemici tra di noi.
Con questo spirito, Etty, potevi sederti fuori
dalla baracca, sotto il cielo e sostenere che la vita ?bella e densa di significato, che con l'amore dentro, si
soffre ma non si soccombe. Un abbraccio!
Una di noi
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