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Buon appetito Ges?/font> Apro il dizionario. ?Carit? s.f., dal latino caritas -atis, propr. amore, affetto. Secondo la dottrina cristiana l?amore che lega gli uomini a Dio e gli uomini attraverso Dio. Virt? teologale.? E? proprio vero che spesso le parole ed i concetti hanno bisogno di una bella spolverata che rimuova la patina dell?uso quotidiano, per poter risplendere in tutta la magnificenza del loro significato! Ammetto che io, come penso molti altri, avevo un po? relegato il significato di carit?a ?facciamo la carit? il che il pi?delle volte si concretizza nel liberare il portafogli dagli spiccioli. Mi ci ?voluto il dizionario, assieme ad un?occhiata, lo ammetto, molto superficiale, alla prima enciclica di Benedetto XVI per riscoprire significato ed importanza di questa parola. L?amore di Dio, che si ? concretizzato nel sacrificio del Figlio, e che trova la sua rappresentazione nell?ultima cena.
Gi? cena. Ma cosa mangiava Ges?con i discepoli? I vangeli sono piuttosto avari di notizie. Mentre citano abbastanza spesso Ges?che ?era a cena con?o ?mentre mangiava?, solo in una occasione descrivono cosa mangiasse (la moltiplicazione dei pani e dei pesci, quasi un episodio da fast-food). Per rimanere all?ultima cena,?ben vero che potremmo anche supporre quale fosse il men? visto che si trattava del rito tradizionale e ben consolidato del s?er della p?ach, comprendente i tre pani azzimi (le matz?h), la coscia di agnello arrosto (k?ban), il char?et (una specie di marmellata), un uovo sodo, le erbe amare e lattuga e le (3 o 4?)coppe di vino, ma resta solo una supposizione. E? quindi sentendomi un poco Zaccheo (o Marta di Betania?)che ho scelto questa ricetta, quasi immaginando di poter invitare anch?io a cena Ges? preoccupandomi di scegliere un piatto gradito all?ospite (e che peraltro ?nbsp; indicato per la prossima Pasqua!!) Yuk! Yuk!! Un saluto e buon appetito da Pippo (Silvio). Agnello ai carciofi (x 4) Spalla di agnello a pezzi, circa 1 kg pulire i carciofi, eliminando le punte, le foglie
esterne e le eventuali "barbe" , dividerli a spicchi e tuffarli in acqua
acidulata con limone o aceto. Da accostare ad un buon rosato (ad esempio un ros?di Alghero).
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