PARROCCHIA
S. MARIA REGINA
Via Favana - Busto Arsizio


Anno 2008/2009
Numero 6 - marzo 2009

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FUGA D'AMORE!

Una telefonata, un saluto affettuoso e fraterno, poi la domanda: «Vuoi venire a pregare con noi? Prendi un’amica e vieni!”

Presa l’amica (grazie, Giuliana!) e fatti i biglietti del treno, non é poi così difficile lasciarsi mezza Italia alle spalle e raggiungere nelle Marche l’eremo di Brogliano, luogo ricco di storia francescana: grazie, padre Ferdinando e grazie, padre Lorenzo! Vivere con voi, da voi imparare a pregare é stata un’esperienza meravigliosa!

Forse ha ragione fr. Luciano, quando dice che l’eremo ha qualcosa di speciale: chi ci va  non riparte senza avere sperimentato potenti quanto invisibili grazie interiori...

Può capitare di svegliarsi nel cuore della notte, avvertire la necessità di accendere la luce della stanza e senza occhiali, con gli occhi assonnati e bagnati di lacrime, trovarsi a scrivere di getto con calligrafia quasi illeggibile, uscendo dalle righe, dolci parole d’amore e di profonda gratitudine al Signore, che rende i suoi amici così trasparenti e vuoti di sé da lasciarsi riempire totalmente di Lui ed essere per gli altri sacramento, immagine viva e visibile del Suo Volto buono e gioioso!

Sì, loro, i frati, docili strumenti nelle mani del Signore,  a volte “fanno uscire dalle righe” con la loro bontà totale e assoluta, scardinando durezze e chiusure. Così Dio si serve di loro per bonificare i cuori, liberandoli dalle erbacce e dal male che li soffoca, proprio come faceva fr. Luciano, quando disboscava a poco a poco, con fatica e dedizione, la stradina che dal convento di Brogliano conduce al cimitero di Colfiorito.

Non si può vivere fianco a fianco con loro, sfiorare nel quotidiano l’amore che fraternamente si scambiano, alzarsi nel cuore della notte per pregare insieme in ginocchio davanti al Santissimo... e ripartire uguali a prima! I gesti saranno pure gli stessi, ma il cuore no: è commosso, toccato dalla grazia di Dio e vinto dall’Amore!

Ha davvero  ragione fr. Luciano: quel luogo non è come gli altri...

Forse perché, sperduto nella quiete dei boschi delle Marche, di notte immerso nel buio più totale, così lontano dagli abituali percorsi turistici, concede la grazia di vedere senza impedimenti il miracolo dell’Amore sacrificato e donato, che sempre genera vita.

Mettendo i piedi nelle orme lasciate da Gesù, con la loro vita di fratellanza e preghiera i frati rendono visibile a tutti il miracolo della Croce: il loro liberarsi dai beni umani, quel lasciarsi riempire piano piano dalla grazia di Dio, sacrificando e bruciando ogni giorno desideri e volontà personali nel fuoco dell’Amore divino, produce vita, gioia, sorriso. Senza parole, senza bisogno di prediche, chi li vede vivere e pregare comprende che è l’Amore che salva: anche la panettiera del paese, i contadini della stalla dove i frati sono andati a portare un sorriso e a mungere le mucche con le loro mani, tutti, anche i più semplici, capiscono di trovarsi di fronte a qualcosa di grande, ad un Amore più grande...

Quando l’umano si fonde col divino, come la goccia d’acqua che si perde nel vino del calice durante la Messa, prima della consacrazione, allora non si può restare indifferenti e la preghiera diventa lode e ringraziamento a Dio che rende così fecondi i suoi amici.

Hai ragione, fr. Luciano: Brogliano é davvero un luogo di grazia!

Maria Luisa

Con questo scritto, intendiamo anche essere vicini a fr. Luciano Genga, che verr?ordinato sacerdote il prossimo 25 aprile a Treia. Ricordiamo lui, e i suoi cari confratelli, con affetto e preghiera!

 

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