SI APRE UN CANTIERE
Piano di ristrutturazione della casa parrocchiale
Dopo gli interventi di ristrutturazione dell’oratorio
maschile, la realizzazione della bellissima struttura polifunzionale “sottolattetoia”,
la creazione degli stand gastronomici per l’accoglienza e la festa della
comunità, dopo la realizzazione del nuovo tetto della chiesa e del
battistero e le tante altre piccole e grandi opere, si rende necessario
provvedere ad un piano di intervento strutturale sulla casa parrocchiale.
Il nuovo assetto ecclesiale (il cambiamento di tutti i preti nel giro di
poco più di un anno e l’arrivo della nuova suora), l’aumento della
popolazione del nostro quartiere, che presumibilmente diventerà ancor più
popoloso nei prossimi anni, ci domandano di guardare con obiettività alle
urgenze e ai bisogni di una parrocchia in espansione. Con il consiglio
pastorale e il consiglio per gli affari economici ho condiviso queste
riflessioni che offro ora a tutta la comunità.
Abbiamo anzitutto una urgenza sanitaria legata all’attuale stato della
copertura della casa realizzata in eternit, materiale altamente cancerogeno
i cui effetti sono tristemente noti. La copertura originale degli anni
sessanta è stata deteriora dagli agenti atmosferici, e il tempo sta ormai
danneggiando la struttura del materiale che, polverizzandosi, può essere
inalato dalle persone nei pressi della casa. La casa è collocata proprio nel
centro dell’oratorio dove giocano i bambini!
Relativamente alla casa c’è anche un problema di sicurezza degli accessi
all’ingresso della stessa, infatti, causa l’assenza di una adeguata tettoia,
è sovente invasa dall’acqua piovana che, raccolta in pozzanghere, può
causare cadute di chi accedesse o lasciasse la casa. Il problema si fa serio
nelle fredde giornate invernali quando l’acqua congela e si creano lastre di
ghiaccio. Dopo le abbondanti piogge invernali è stata registrata anche una
fessurazione della soletta proprio sul davanzale del balconcino al primo
piano, da cui un’infiltrazione d’acqua sul pianerottolo e all’interno della
casa.
Si aggiunga il problema del risparmio energetico. Attualmente i serramenti
in legno sono originali e non garantiscono più l’isolamento termico della
casa, con grave spreco di energia per il mantenimento di una temperatura
interna accettabile. Il progetto di rifacimento totale dei serramenti, già
previsto da alcuni anni dal consiglio per affari economici, in concomitanza
coi progetti qui illustrati, è integrato nel quadro complessivo della
ristrutturazione.
A tutte queste considerazioni, voglio aggiungerne un’altra. Avendo a
disposizione ben 9 locali e 4 bagni, desidero lasciare l’intero piano
rialzato per le esigenze della comunità parrocchiale, ritirandomi al primo
piano dove, con una rivisitazione attenta degli spazi, può essere creato un
appartamento proporzionato alle esigenze di una o due persone.
Il piano rialzato, che attualmente è utilizzato nei suoi tre locali più
bagno come cucina, studio (privato e pubblico) e grande salotto, può, senza
il bisogno di alcuna modifica muraria, essere adibito ad uffici
parrocchiali. Si tratta semplicemente di arredare con cura gli spazi a
disposizione con mobili fatti su misura.
L’esigenza pastorale seria che sta a monte e presiede il progetto degli
uffici parrocchiali è relativa all’accoglienza delle persone che, per i
motivi più diversi si rivolgono alla casa parrocchiale (certificati, messe,
colloqui, distribuzione chiavi ecc). Non dobbiamo dimenticare inoltre che,
non essendoci più una persona che stabilmente abita la casa (mamma Rita,
mamma di don Norberto), in mia assenza i locali rimangono chiusi, senza che
nessuno possa assolvere le richieste delle persone o semplicemente
rispondere al telefono.
È necessario inoltre che in parrocchia sia sempre presente almeno una
persona che stia in segreteria, accolga le persone ecc, un incaricato che
presieda l’ambiente, vigili e per qualunque necessità possa intervenire.
Questo progetto risolverebbe anche il problema della attuale promiscuità tra
destinazione pubblica e privata del piano rialzato.
Al primo piano sarà creato un appartamento seguendo le indicazioni diocesane
che invitano ogni parrocchia ad avere una dimora arredata di sua proprietà
per evitare che ad ogni cambiamento di presbitero si rivoluzioni
l’arredamento, sollevando così i preti dal “mettere su casa” ad ogni
trasferimento.
Pur essendo un lavoro sufficientemente ampio non dovrebbe richiedere molto
tempo per via della simultaneità di presenza dei diversi artigiani. Prevedo
e spero di chiudere il cantiere entro la metà di giugno ‘09, prima
dell’oratorio estivo dei ragazzi.
Il costo complessivo dell’opera di ristrutturazione, ovviamente autorizzato
dalla autorità competenti civili ed ecclesiastiche, è stimato in circa
€
110.000,00 finanziariamente coperto dal saldo patrimoniale e dall’avanzo di
gestione per gli anni 2009/2010 oltre alle altre iniziative che si conta di
proporre alle varie realtà produttive cittadine.
Confido nella sensibilità di tutti e di ciascuno perché si riesca a coprire
i costi dell’intervento in tempi ragionevoli, ma prima della questione
economica mi preme esprimere la mia fiducia in voi per la partecipazione e
la condivisone dei valori educativi e della progettualità che fondano e
motivano il progetto. In seconda battuta chiedo a chi è nella possibilità di
farlo e secondo il criterio della generosità, di sostenere economicamente il
progetto secondo le modalità che illustreremo, proprio come in passato la
comunità ha già ampiamente fatto.
Per contribuire secondo le proprie possibilità, oltre agli ordinari modi di
contribuzione per la gestione economica della comunità, indico le coordinate
del conto corrente bancario.
Vi saluto con affetto
Don Attilio
UBI Banca Popolare Commercio & Industria
Filiale di Busto
IBAN: IT 78 W 05048 22801 000000047782
Intestato a Parrocchia Santa Maria Regina
Causale: ristrutturazione casa parrocchiale.
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Redazione Web: don Sergio, Achille,
Dario