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Un sacco bello Il concetto di bellezza ha accezioni diverse secondo il contesto cui viene applicato. Nel corso dei millenni è stato declinato in modi spesso diametralmente opposti, seguendo le vicende storiche e politiche, diverso alle diverse latitudini, variabile con il variare dei gusti e del sentire dei popoli. L’dea di bello è quanto di più soggettivo possa esserci; proprio per questo la saggezza popolare ha coniato il detto “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”, con buona pace di coloro che, per secoli, hanno tentato di imprigionare la bellezza in rigidi canoni stilistici, nel tentativo di determinare una volta per tutte cosa è bello e cosa non lo è. L’uomo, pur essendo creatura, a volte diviene creatore di opere d’arte così mirabili da resistere all’usura dei secoli e ai mutamenti della società. In queste opere è presente una scintilla della vitalità che l’artista è riuscito a trasfondere loro, raggiungendo il cuore della maggior parte di coloro che le guardano. Ma non c’è opera d’arte, per quanto ammirata , che sia “bella” per tutti gli uomini, in ogni tempo. Ma se è vero che , da un punto di vista umano, “la bellezza è negli occhi di chi guarda”, è altrettanto vero che vi sono altri capolavori in grado di suscitare in noi l’idea assoluta del bello. Basta pensare a certi spettacoli della Natura: alle montagne immense e solo apparentemente immobili, al cielo, mutevole e carico di mistero, al mare in tempesta, a certe notti stellate…al sorriso dei bambini. In essi si sente palpitare la Vita; quel soffio creatore capace di trasformarci da semplici spettatori in veri attori, di farci sentire parte di quella Bellezza dalla quale e per la quale siamo stati creati.
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Redazione Web: don Sergio, Achille, Dario
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