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Sempre lo stesso vizio! Ebbene sì, anche “Lui” ha il Suo vizio… non si tratta forse di uno di quelli classificati solitamente come “capitali”, però di certo è una pessima abitudine che sta all’origine di tutti i Suoi comportamenti. E’ sempre la stessa storia: radicata, ripetuta e, quindi, ormai prevedibile e scontata. Com’era prevedibile la fine. Era chiaro da tempo che, continuando su quella strada, sarebbe andato a finir male! Con quelle frequentazioni, poi: sempre in compagnia di peccatori e prostitute… Prevedibile! Certo è stata anche colpa loro: ne hanno approfittato e Lui sempre lì a dare, ad offrirsi, a consumarsi… che Vizio! Pensare che si diceva fosse un “Padreterno”! Santo Cielo: scialacquare così il patrimonio di Famiglia e finire sul lastrico, addirittura in Croce: quando si dice “avere le mani bucate”… E’ il Suo Vizio: ci ama così come siamo, confusionari e sbagliati, pasticcioni e peccatori, spettinati e stropicciati, ostinati e fragili, ognuno col proprio vizio. Non che Lui sia così, anzi: tutto ha condiviso con noi, tranne il peccato. E’ che proprio gli facciamo tenerezza e allora ci guarda come un papà che osserva con benevolenza il proprio piccolo che si sporca le mani di marmellata, facendo merenda. E lo immagina, nel suo affetto di Padre, tutto vestito elegante, il giorno della laurea o del matrimonio: vede nel “moccioso” che ha davanti l’uomo che sarà, un giorno… E intanto gli perdona tutto, anche di aver rovesciato l’aranciata sul tappeto nuovo della sala e di avergli mandato in mille pezzi un vetro in cantina, giocando a palla. “Quando Israele era giovinetto, io l’ho amato (…), mi chinavo su di lui per dargli da mangiare. Il mio cuore si commuove dentro di me…” (Os. 11) E’ proprio “il Suo Vizio”: ci ama con viscere materne così come siamo e intanto scruta i nostri occhi con amorevole pazienza, alla ricerca di una somiglianza. E sogna… sogna l’attimo in cui noi finalmente alzeremo lo sguardo e, incontrando i Suoi occhi buoni di Padre, scopriremo con un piccolo sorriso di meraviglia di avere anche noi, forse, qualcosa di “quel” Vizio. “Talis Pater, talis Filius”: sì, fra tanti vizi, il Suo, quello di un amore fedele e generoso, accogliente e disponibile, semplice e gratuito. E’ un “vizio” che attende di essere scoperto e portato alla luce piano piano, con pazienza, giorno dopo giorno, con il Suo aiuto paterno.
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Redazione Web: don Sergio, Achille, Dario
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