Pagina 12 - Il Tassello

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Dalle pagine del Tassello e su invito della redazione
rivolgo un saluto a Don Norberto che parte per essere
trasferito.
Quel Tassello il cui titolo è scaturito tra una rosa
di nomi su cui oltre al nome ho spiegato il perché di
quell’appellativo, “ tassello”, appunto. Quanto tempo
è passato da allora, quanti episodi ho narrato in parte
inventati, per non far
identificare i vari per-
sonaggi, episodi spesso
obsoleti ma tutti scritti
con il cuore, mettendoci
dentro quel sentimento caratteristico del mio carattere.
La storia, la mia vita mi ha riservato un’avventura
diversa, la storia è cambiata con il tempo, io sono cam-
biato con il tempo nel senso che da medico sono pas-
sato con l’essere malato, o paziente, anche se un po’
particolare e con molta poca pazienza.
In questo passaggio difficile e doloroso, per me, Don
Norberto è stato l’amico fedele, discreto, mi ha ac-
compagnato sempre cercando di svagarmi un po’; sia-
mo andati così a Casal Zuigno, al Brinzio in mezzo al
verde e alla natura lussureggiante e in luoghi più seri e
spirituali come Lourdes.
Insomma in tutti i modi, nonostante la mia compa-
gnia taciturna, ha cercato di essere sempre presente.
Anzi spesse volte mi ha detto che portavo novità,
cose nuove ed interessanti, che non penso di meritare.
In quegli incontri penso di aver capito il “gioco” del
dare e del ricevere.
Quante volte a pensarci bene quanto si è dato, ma
anche quanto si è ricevuto; molto, tanto!
E così tutte le volte non andavo via a mani vuote, ma
con il suo bottino, ora ricco, ora misero l’importante,
ripeto, è quanto ci sta dietro e dietro c’è un cuore, che
palpita di vera amicizia e solidarietà. Anche nei lunghi
silenzi forzati dalle mie condizioni fisiche e psichi-
che, ho trovato sempre comprensione, mai imbarazzo;
un’amicizia aperta e sincera.
Cosa dire di più, forse con il suo modo di fare tra il
serio e il faceto ha parecchie volte alleggerito quell’alo-
ne di pessimismo che mi circonda, ricreando un’atmo-
sfera più serena .
Ogni parola è inutile, nel senso che se ne potrebbero
dire molte quasi infinite, lodi sperticate, lusinghe ac-
cattivanti e sempre più convincenti, ma una sola sca-
turita dal cuore: basta un grazie per aver capito e con-
diviso, come anche le persone a me più vicine, la mia
sofferenza.
È proprio vero il detto “chi trova un amico trova un
tesoro”.
D
OC
S
ANDRO
“chi trova un amico
trova un tesoro”
Idee, pensieri e ricordi
di una esperienza.
In questi anni con don Nor-
berto abbiamo allestito vari
presepi in chiesa, sull’ambone
dell’altare, presepi che ogni
anno sono stati momenti di gio-
ia e conforto.
Ma cominciamo con la frase
storica che si ripeteva verso il
10-12 di ogni dicembre..
” Don, come lo vuoi il presepe ?. ..”
Risposta: “ Vedi tu mi fido….però penso che possa
andare bene quello dell’anno scorso…. Scherzo! ...”
Da queste solite battute, iniziavano a venir fuori una
serie di idee che avevano sempre come filo conduttore
la vita della parrocchia, il sentire degli eventi o la situa-
zione emotiva che nasceva da un incontro.
La presenza della natività in quel luogo predefinito,
ogni anno diversa, cambiava sempre il colpo d’occhio
della chiesa.
Per noi è stato motivo di “ sfida” non dare mai per
scontato che “ tanto poi viene bene..” . Non ci interes-
sava far bella figura.
La vera forza di questa esperienza sta nella condi-
visione di una ricerca che porti la nostra “ fatica” ad
esprimere un sentimento, una domanda, un tentativo di
risposta; abbiamo sempre cercato di far nascere dentro
ogni persona che vedeva quei presepi un pensiero, una
critica, a volte un complimento, comunque importante
perché stimolo per una riflessione.
Ciao don Norberto, grazie per averci fatto assaporare
la voglia di far parlare una Natività fatta di legno.
Quelli della notte….
Quando dopo la messa per scherzare mi fa il solle-
tico io sono contenta.
Rachele: quando veniva a benedire faceva delle do-
mande a tutti e noi rispondevamo tranquillamente
perché tutto andava bene, eravamo sereni.
M
ARTA
Per me è un bravo don e come ho voluto bene a lui
vorrò bene anche al prossimo don, perché tutti i don
sono come Gesù
E
MMA