Pagina 13 - Il Tassello

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Ciao, non credi ai tuoi occhi, dì
la verità? Non ti aspettavi di trovar-
mi qui! Anche se ora sono diventa-
ta “famosa”, non mi dimentico di
te! Sì, sono proprio io!! La “pianta
strana”! Quella che sta appena fuori
dall’ingresso principale. Nel mio si-
lenzio, ogni mattina, mi preparavo a
salutarti agitando un pochino le mie
foglioline, perché sapevo che venivi
ad aprire i cancelli per la messa. Ho
visto e apprezzato tante tue inizia-
tive ed idee rivolte alla parrocchia.
Ho seguito i tuoi “cambiamenti” e
tu… i miei! Possiamo dire di essere
“cresciuti” insieme. Lo so, ora, per
un bel po’ non ci vedremo e questa è
l’unica occasione che ho per poterti
parlare! Ti volevo ringraziare, per-
ché tempo fa, era nel lontano dicem-
bre 2003, hai mantenuto la
promessa che mi avevi fatto:
“Parlerò di te agli altri, verrà
l’occasione perché si sap-
pia di te!” Ed hai scritto un
articolo “qui” sul Tassello!
Non t’immagini l’emozione
di quel giorno! La “linfa” mi
scorreva a mille! Con tutte
le belle piante che ci sono
nei dintorni, parlavi proprio
di me, quella con tutti i rami
disordinati, la meno presen-
tabile! Poi, in chiesa, hai
ricordato la mia esistenza
a tutti coloro che mi passa-
vano vicino e non potevano
notarmi, proprio perché a
quel tempo ero messa male.
L’ho visto anche attraverso te!
“Sei l’unico che ha visto in me cose
che gli altri non sapevano vedere!”
Hai percepito la mia fragilità ed hai
sperato con me che dopo l’inver-
no potessi “sfoggiare” la mia bella
chioma! Hai accolto le mie emozio-
ni ed hai sempre fatto il “tifo” per
me perché potessi crescere bene. Mi
sto commovendo…forse anche tu!
Ma anche questo me lo hai insegnato
tu, non c’è niente di cui vergognar-
si!! Sto pensando al tempo passato
che hai donato a noi e a quello che
verrà …
Ai semi buoni che hai, o che alme-
no hai provato, a spargere sui terreni
che hai incontrato.
Semi di luce, amore, semplicità,
condivisione, consolazione…alcuni
hanno già dato i loro frutti, altri sono
solo più lenti e devono ancora germo-
gliare, ma lasciamo che lo Spirito San-
to lavori in loro.
Caro don Norberto, sai, sono feli-
ce perché ho avuto la fortuna di in-
contrarti, ma ora ti devo salutare!
Con l’augurio che tu possa “ripar-
tire” nella tua nuova comunità con il
tuo “sacco di semi” ancora più pie-
no, in modo da poterli spargere an-
che là. Semi che con la fantasia della
- Farina del “tuo” sacco - saranno
sicuramente i più graditi a Dio. Di
cuore buon cammino!
Con tanto affetto,
A
NTONELLA
Alla fine di quella messa, all’uscita,
tutti che mi cercavano, volevano
capire chi ero! Ora conoscevano la
mia storia! Ero incredula, qualcuno
s’interessava a me! Alcuni fiori e
piante del sagrato, quelle che hanno
la “ puzza sotto il naso”, all’inizio
si stupirono di questa tua scelta, ma
poi capirono che aveva un senso e
divennero solidali con me. Anche
per loro ho testimoniato il “miracolo
della vita!” Sono cresciuta con fati-
ca e sono rispuntata da un pezzo di
tronco. Proprio come hai detto tu, ho
pensato che voi uomini siete strani,
ci piantate e ci distruggete come
fossimo “cose”! Volete l’ombra, i
frutti ma non ci date “l’opportuni-
tà” e il tempo di crescere. Certo! Ho
pensato che l’umanità è cattiva! Ma
poi, un giorno è cambiato qualcosa!
Una misteriosa energia ha inondato
il mio cuore ed ora continua a tra-
boccare dal mio tronco. Dal “mio
posto”, con le radici ben affondate
nel terreno, ascoltavo le tue prediche
e da lì ho trovato la forza di “amare
la vita”! Parlavi di un “uomo buo-
no” che ha donato la vita per noi. Lo
stesso che ha creato il cielo e la terra,
voi uomini e anche me! Ti dico un
segreto! Sai, cerco di tendere i miei
rami verso l’alto perché vorrei tanto
abbracciarLo! Guardo su nel cielo
e mi sembra d’incrociare, dietro a
qualche nuvoletta, il Suo sguardo
che accompagna tutti i nostri giorni!