N.4 - anno 1999
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Quando
questo numero de “il Tassello” giungerà in tutte le case, saremo quasi
vicino alla Pasqua. Inizieranno i preparativi per organizzare questa
festa che passa con un tono minore rispetto al Natale. Non c’è quell’euforia
invernale che contagia tutti, credenti e non credenti, anche se poi
tutti mugugnano per le esagerazioni festaiole. Pasqua non è così.
Ricordare una morte e una resurrezione non è così immediato come sentire
l’emozione per un bambino che nasce. Le chiese si riempiono per le
funzioni religiose, ma “non come a Natale”. Certamente questo evento
rimanda ad una maggiore essenzialità e ad una ritualità senza tanti
fronzoli, come se tutto risultasse chiaro cammin facendo quando ci si è
allenati ad alzare lo sguardo verso quella croce piena di sangue.
Proprio da quel luogo deprimente si è liberato il Signore della vita.
“Perchè cercare tra le cose morte?”. Non è male trovarsi davanti un Dio
che pensa come noi, che vuole eliminare i segni di male, di cattiveria,
di non senso, tutti elementi che sono presenti in questo mondo. Solo che
lui poi ha pagato in prima persona. E se volesse farcelo capire?
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