Anno 2000
Numero 4 - Gennaio 2000
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QUANTE COSE PUO'
RACCONTARE UNA FIACCOLA
Sabato 18 dicembre 1999
ore 19.30: io sono una delle tante fiaccole da accendere durante
la salita alle cappelle del pellegrinaggio parrocchiale al Sacro Monte di Varese; che festa, non vedo l’ora di
bruciare con le mie sorelle! Vengo caricata su un pullman; anzi, per la precisione, su uno dei sei pullman (hai
visto, don: stavolta sì che abbiamo i "numeri"! Se il quartiere non è svuotato, poco ci manca…).
Mi consegnano poi nelle mani grassottelle di un bimbetto di 8
anni e mi domando: saprà reggermi, accesa, senza dar fuoco agli astanti? E’ proprio il caso di dirlo: che Dio
ci aiuti! Si scende dal pullman e si comincia il cammino. Alla prima fermata il don invita i "figli"
ad accendere la propria fiaccola: è il mio momento! Ora posso finalmente far luce, cioè aiutare questo piccolino
a vedere dove mette i piedi, nel buio della notte. Sì, perché, se non ci fossimo noi fiaccole a rischiarare, qui
sarebbe proprio buio pesto…Invece, a poco a poco, la nostra luce dà vita ed espressione ai volti dei tanti
pellegrini infreddati ed imbacuccati che ci reggono. Essere fonte di luce e calore per chi è nelle tenebre: beh
non è poi neanche un brutto lavoro, il mio!
Altra fermata: ora donerò fuoco ad altre mie sorelle; infatti,
anche i "genitori" sono invitati ad accendere le proprie fiaccole. La luce si allarga, rivelando
altre figure, altri volti, altri particolari del nostro cammino. E’ un percorso in salita; l’ha detto, il don,
che proveremo anche noi la fatica dei fedeli che da 2000 anni camminano sulle strade del Signore…
Il bambino che mi regge non è gran camminatore, sbuffa e soffia
come un mantice, ma nessuna paura: io non mi spengo per così poco! A volte la mia fiamma è alta e vivace, in
altri momenti è piccola e stentata, proprio come succede a questi pellegrini, talvolta pieni di entusiasmo oppure
vuoti, sofferenti, senza slanci. Posso pregarti anch’io, Signore? Dona loro equilibrio e pace, di quella che
viene da dentro e che solo Tu puoi regalare a chi ti cerca con cuore sincero!
Ultima tappa, prima della conclusione: anche i "nonni"
ora accendono la loro fiaccola. Che suggestione, nel buio, le fiammelle tremolanti, sostenute dai pellegrini ormai
un po’ stanchi. Qualcuno rischia di scivolare: c’è un po’ di neve ghiacciata, si deve fare attenzione. Io
intanto mi lascio bruciare dal fuoco, brucio e a poco a poco quasi mi consumo… E’ il mio compito: lasciarmi
annientare dal fuoco per far luce e calore. Sono un bell’esempio di altruismo, vero? Ormai siamo in alto: dalla
cima si vede tutta Varese: sembra un presepe, dice il don, ed è vero. Le luci appaiono ferme ed immobili invece
lì c’è la vita che vibra, la gente che brulica e le auto che si inseguono. E’ bello immaginare tutto questo
movimento…e pregare. Ottima idea, quello di cambiare ogni tanto il proprio punto di vista, sapersi togliere
dalla mischia, contemplare spazi aperti: si vedono le cose con altri occhi…
Siamo al termine del cammino: una preghiera ed un canto per
concludere e, proprio mentre penso che sarà bello unirmi ai miei amici per un sorso di thé caldo (si sono
portati pure quello, i miei pellegrini), senza tanti complimenti finisco a faccia in giù nella neve, perché il
mio bimbetto ha deciso che non gli servo più…
Sommo esempio di umana ingratitudine!
Luisa
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