TRASFORMIAMO
INSIEME LA PIAZZA
LA
PIAZZA
NON E' SOLO UNA PIAZZA
1° Incontro
2° Incontro
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LA PIAZZA NON E' SOLO UNA PIAZZA
La
città europea ha bisogno da sempre di piazze pubbliche concepite e
attrezzate in modo tale che i cittadini possano esprimersi o
partecipare alla vita sociale, piazze mercato, piazze sagrato,
piazze di rappresentanza del potere.
Tutto inizia in Grecia con la fondamentale invenzione dell'agorà e
a Roma con quella del foro, luoghi per l'evoluzione di una vita
collettiva intensa. Nella città medioevale la piazza è molto
spesso una forza generatrice nel processo di espansione urbana. Là
dove le città romane sono recuperate e riadattate è proprio
dall'antica area del foro che inizia la rigenerazione. Nel medioevo
la piazza è raccolta, separata dalle correnti di traffico, il
centro è tenuto sgombro per consentire la dislocazione e lo
svolgimento delle funzioni della piazza. Nelle piazze meridionali, e
sopratutto in Grecia, l'albero svolge un ruolo importante, a
testimoniare un'indubbia influenza orientale: centro sociale e al
tempo stesso riposo all'ombra, con valori simbolici antichi.
L'interesse del Rinascimento italiano rispetto alla piazza si
traduce nella volontà di imporle un'unità spaziale e
architettonica come nell'epoca Barocca si trasforma in volontà di
creare uno spazio scenico teatrale. A partire dall'Ottocento fino ai
giorni nostri si usa lo spazio per la convergenza delle linee di
traffico e le strade che attraversano le piazze non si aprono più
agli angoli, ma spaccano le cortine murarie con esatta simmetria.
Nell'epoca contemporanea non si costruiscono più piazze, né in
generale spazi aperti per l'uomo e per la sua vita collettiva,
spesso sostituiti dai centri commerciali. La piazza è ormai solo
più comodo, il più grosso, il più usato parcheggio per
automobili.
Da qualche tempo però con grande successo in alcuni centri dove la
qualità della vita è nettamente più alta si è restituito ad
alcune piazze il ruolo di luogo di incontro centro di convivialità
e commercio, teatro degli scambi e degli incontri della
collettività, delle sue feste, delle sue riunioni. Non facciamo
quindi l'errore di sottovalutare il valore di questo spazio, perché
da sempre rispecchia l'uomo che lo abita, e se riusciremo anche nel
nostro quartiere ad avere una vera piazza per la comunità da lì
forse potrà partire una spinta per risolvere i tanti e gravi
problemi che ognuno di noi ha sotto casa.
Lucia
Z.
COME VA ORA?
Dopo
l'assemblea de 23 aprile (che ha visto la presenza solo di una
sessantina di persona) proseguono gli incontri che gli architetti
stanno facendo con i gruppi e categorie di persone resi disponibili
a dare dei pareri e a fornire delle ipotesi. Sono diverse occasioni
per raccogliere problemi, indicazioni, auspici che dovranno trovare
linee di convergenza e di soluzione. Si nota una progressiva
attenzione al problema, obbligando tutti a pensare e ad immaginare
una soluzione che potrà essere consegnata all'Amministrazione.
Prossimo appuntamento domenica 23 maggio nella piazza don
Marco Brivio, prima domenica della festa patronale, con qualche
novità! Aspettiamo tutti!
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