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COME SARA' LA FINE DEL MONDO, FORSE..... MAGI 5 |
Mentre una stella guidava i nostri passi, eravamo attratti dalle bellezze di albe e di tramonti, di deserti e di oasi, di villaggi e di rocce. La varietà degli effetti che la natura disegnava, ci toglieva la parola. I colori della sera e i colori del mattino ci facevano trattenere il respiro. Quanti tramonti e quante albe hanno accompagnato il nostro andare! I nostri occhi erano continuamente pieni di gratitudine. “Perché non ci fermiamo qui?” diceva uno. “No – rispondevano gli altri – bisogna restare sul cammino se vogliamo raggiungere i segnali della stella”. Ed ogni sera, mentre il silenzio avvolgeva il buio, si ripeteva questo rito: a turno ognuno cercava di trattenere gli altri, appagato dal bello che sprigionava la natura. C’era però qualcosa che ci impediva di fermarci: forse il fascino della stella, forse l’emozione dell’inizio o quel senso di curiosità che ormai camminava con noi. All’improvviso capimmo di essere arrivati. Una casa più di altre attirava la nostra attenzione. Superando la soglia ci accorgemmo di una cosa: lì c’era più di un paesaggio, c’era più di una luce del mattino. Sul viso di quella madre e negli occhi di quel bambino c’era il paesaggio di Dio. Sulla strada del ritorno (anche se nessuno lo ha mai saputo) ci apparve un angelo: “Ci sarà un’altra stella che sorgerà per voi – ci disse - neppure adesso potrete fermarvi: siete fatti per camminare”! (Da “Farina del mio sacco”) Che il posto in cui siamo, non faccia dimenticare quello che abbiamo davanti!
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Redazione Web: don Sergio, Achille, Dario
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