Anno 2001
Numero 5 - Marzo 2001
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SIAMO LA COPPIA PIU'...
Oggi vado a trovare, anzi a far visita, ad una
coppia di anziani, marito e moglie, che abitano all?inizio della zona residenziale della parrocchia, la nostra
piccola Beverly Hills mi piace definirla, per la presenza di alcune "villazze" niente male.
Loro due, invece, risiedono in una sorta di condominietto a due piani, che onestamente stona con il tipo di
abitazioni presenti nella zona, un po? datato come epoca di costruzione e rifinito in modo molto essenziale.
Anche la strada per accedervi non ?proprio delle pi?agevoli, motivo per cui lascio l?automobile sulla
"strada principale", dove c??una specie di slargo; durante il breve tragitto per arrivare alla
palazzina, spesso mi accorgo di essere seguito dallo sguardo del mio paziente, da dietro la finestra mi ha visto
arrivare, ma ho la netta sensazione che altri sguardi mi osservino, quelli di altre persone anziane, che stanno
alla "finestra del mondo".
"Naturalmente" arrivato al cancello,
suono il campanello, che rimbomba per tutta la stradicciola; "naturalmente" lui si affaccia dalla
finestra per chiedere chi sia, poich?non c??il citofono; "naturalmente" io mi annuncio;
"naturalmente" lui, "felicemente meravigliato", mi apre il cancello.
Superata in scioltezza la rampa di scale, impresa nella quale, per la sua brevit? ancora non sfiguro, varco la
soglia di casa e dopo una calda e sincera accoglienza, me li trovo tutti e due davanti, ciascuno con i propri
problemi.
Di solito per la visita comincio da lei, una
bella signora di quasi 87 anni, portati molto bene, capelli ben curati, direi quasi alla moda (ma il segreto di
tutto questo c??e come!), un viso fresco dai tratti puri come i luoghi da cui proviene, pittoresche zone delle
Alpi Orobiche, una pronuncia, che tradisce la sua provenienza e cos?originale e simpatica quando mi chiama:
"Sior dottore" con quella "S" un po? scivolata.
Purtroppo da un po? di anni, a causa di una grave gonartrosi bilaterale (artrosi delle ginocchia), non ha pi?
autonomia di movimento, relegata in casa al secondo piano; spesso cos?la trovo sulla sedia a rotelle, ormai
rassegnata, ma scherzosamente ancora fiduciosa nelle famose "gambe dall?America" di tasselliana
memoria (N.d.R. riferimento all'articolo pubblicato nel novembre 1999!).
Vorrei tanto fare qualcosa ed anzi sono sicuro
che lei pensa che da parte mia ci sia il massimo impegno per alleviare quel suo fastidiosissimo disturbo, ma i
miei limiti sono molti o forse , anche la malattia ?un limite, perci?ogni tanto mi "limito" a
prescrivere un ciclo di iniezioni, che il marito ?ben felice di praticare.
Di questo non c??da meravigliarsi, perch?non ?il classico vecchietto dalle mani tremanti e tardo di
comprendonio, ma un arzillo personaggio, tutto di un pezzo, qualit?montanara doc, fisico robusto, ma asciutto,
muscoli saldi, ben stabile sulle gambe, viso rotondo e bel roseo, due occhi celesti furbetti e penetranti (chiss?
perch?gli occhi azzurri fanno sempre colpo?), una gran voglia di vivere e una gran paura di morire, tutto il
contrario della moglie, ma questo ?forse il segreto di tante convivenze di coppia, ?come una sorta di
compensazione.
Infatti lui nel complesso sta bene, perch?la
sua cardiopatia ?ben compensata e non potrebbe essere diversamente visto lo zelo con cui segue le cure
prescritte; alla tenera et?di novant'anni suonati ha il coraggio di lamentarsi che certe cose non ?pi?in
grado di farle, anche se fino a poco tempo fa, mi capitava di vederlo sfrecciare in motorino o in bicicletta per
recarsi al suo amato campo!
Scusate se ?poco, ma questo ?roba da novantenni. Per me cinquantenne di primo pelo ?"off limits".
Al di l?di tutto, ciascuno con i suoi problemi, il suo carattere, le sue invidie, i piccoli screzi, i miei due
cari pazienti formano una bella coppia, affiatata e capace ancora di tenerezze, soprattutto quando si chiamano a
vicenda "il nonno" "la nonna". E? sull?onda di questa esperienza di coppia che comprendo
che l?amore autentico tra due persone non ha et?e non potrebbe essere diversamente.
Sandro
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