Anno 2001
Numero 8 - Giugno 2001
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ATTRAZIONE FATALE
Come ogni mercoled? quasi sempre alla stessa
ora, mi ritrovo a parcheggiare presso quel palazzo a sei piani e mi avvicino alla serie di campanelli; a colpo
sicuro o meglio a memoria ormai, il dito preme il pulsante e altrettanto a colpo sicuro so che devo aspettare per
avere una risposta al citofono. Quando la mia paziente risponde tiro un sospiro, perch?qualche volta, rimanendo
muto il citofono, sono tornato a casa tutto preoccupato per telefonarle. Il risvolto buffo della faccenda sta nel
fatto che quella volta, dopo avermi risposto al telefono, pensando di avermi parlato al citofono e quindi di
avermi aperto anche la porta del palazzo, sono rimasto fuori del portone, una volta ritornatovi, ancora per un po?
di tempo! Solitamente riesco ad entrare, mi infilo sull?ascensore, che immancabilmente sembra aspettarmi, pigio
il tasto del piano, un orgoglioso ed incredibile numero 9 (nove), che avvicina quel palazzo un po? datato ad un
piccolo grattacielo; come si pu?crescere in fretta, penso dentro di me, mentre mi torna in mente che su quel
terreno dove sorge ora quel piccolo grattacielo ho tirato i miei primi calci e realizzato indimenticabili goal. Il
pensiero corre o meglio sale insieme all?ascensore, mi ritrovo cos?in pochi istanti ad aprire la porta al
sesto piano, anzi al "nono", dove si respira aria di paradiso, manca solo il caff?Lavazza. Quando
contemporaneamente all?apertura della porta dell?ascensore, timidamente si apre la porta di fronte, segno che
la mia paziente era l?dietro vigile ad ascoltare ogni rumore e cogliere l?attimo fuggente della mia porta,
ricevo una dose di serenit?e di gioia nel rimirare il suo volto, contento di accogliermi nella sua casa.
Arrivati in camera da letto, tra un complimento ed un altro perch?mi ricordo sempre di lei, lo sguardo si
calamita al di l?della porta-finestra che d?sul balcone, soprattutto se ?una giornata limpida, perch?da
quel paradiso si gode lo spettacolo della catena del Resegone e per un escursionista a volte estremo come me,
questa visione ?un?attrazione fatale; per qualche lungo istante la mente prende il volo e va
straordinariamente libera e leggera verso quelle vette seghettate, che si stagliano nell?azzurro cielo e mi
sembra di percepire, in uno slancio di fantasia, il sapore frizzante dell?aria ed i profumi incomparabili della
montagna.
Mi accorgo che devo tornare con i piedi per
terra, perci?mi accingo a visitare la cara paziente gi?seduta sul letto; per auscultare il torace le sollevo
la vestaglia e la maglia intima: tutte le volte non dovrei stupirmi per il completo intimo che indossa,
solitamente un reggiseno e mutandine piuttosto stringati, dai colori vivaci, il rosso predomina, con rifiniture di
pizzo, il tutto su un corpo minuto e magro, una pelle non pi?fresca, ma pulita e profumata; insomma un
abbigliamento da far invidia alle top-model, un abbigliamento portato con orgoglio e con dignit? segno esteriore
di una voglia di vivere, di rimanere al passo con i tempi. Conoscendola ormai da anni non azzarderei giudizi
negativi, ma la consapevolezza di una persona che, nonostante l?et?(ottantacinque anni compiuti), ha ancora
voglia di guardarsi allo specchio senza paura, senza rimpianti, anzi riconoscente al buon Dio, che l?ha fatta
arrivare fino a questa et?senza grossi problemi e con il desiderio sincero di vivere la vita, anche nei suoi
aspetti di modernit?e mondanit?
La visita medica continua, resa simpaticamente un
po? poco agevole dall?eloquio fluente della signora che spazia dalla bolletta della luce al rendimento
scolastico dei miei figli, il tutto filtrato attraverso il fonendoscopio. Di sicuro colgo in tutto questo un gran
desiderio di comunicare, che nasce da una situazione di profonda solitudine, tanti anni di vedovanza, un unico
figlio lontano da casa, per cui capisco che la mia visita pi?che essere un atto medico, viene vissuta come un
momento di compagnia che spezza la solitudine e nel quale si sente considerata una persona.
Quando ripenso a questa visita del mercoled? in
particolare al look della mia anziana paziente e allo spettacolo meraviglioso del Resegone, mi domando quale dei
due ?l?attrazione pi?fatale!!!!
Sandro
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