Anno 2001
Numero 3 - Dicembre 2000
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Etty Hillesum (1)
10 luglio 1942
"Pi?tardi se sar?sopravvissuta a tutto
quanto, scriver?piccole storie su questo tempo e saranno pennellate su uno sfondo fatto di Dio, vita, morte,
eternit? Dovr?pur esserci qualcuno per raccontare il nostro destino. La parola scritta, servir?a costruire
un mondo nuovo"?.
Etty
Cara Etty,
ho conosciuto i tuoi scritti, il tuo diario,
attraverso un dono e, certi doni, ti accompagnano poi sempre. Ti ho conosciuta e cos?ti ho sentita amica, per
come sentivi la vita, per come leggevi il poeta Rilke e la Bibbia, per il tuo essere donna con le tue emozioni,
per come hai saputo trasformare la tua sofferenza e, dall'esperienza della tua gente ebrea nel campo di Westerbork,
sei uscita in quella brughiera, dove il tuo dialogo con Dio diventava un'azione dirompente verso i fratelli. E'
bello portare nel cuore l'esperienza di chi, senza essere stato un grande nella storia, lascia impronte
incredibili di fede, di poesia, di vissuto e di carit?evangelica. La tua vita si ?fermata a ventinove anni e i
tuoi racconti non sono come pensavi, ma scritti intensi, dove gli affetti, la natura e Dio, ti erano vicini in
questo cammino di disperazione. Prima di scrivere cercavi il silenzio. La parola per te era sacra, tanto di pi?
quando ne raccontava l'orrore.
Dicevi: "Non bisogna stare solo tra poeti e
pensatori a glorificare Dio, perch?in fondo non ?cos?difficile". Scrivevi una cosa molto vera: "Io
guardo il tuo mondo in faccia, o Dio e non sfuggo alla realt?per i sogni, ma accanto alla realt?pi?atroce
c'?posto per i sogni e continuo, malgrado tutto, a lodare la tua creazione". Desideravi che ogni ebreo
avesse un sogno nonostante il totale annientamento che si stava preparando; che continuasse ad alzare lo sguardo
verso il cielo e non perdesse mai le forze migliori. Lasciare evaporare nell'aria qualsiasi umiliazione che ti
avrebbero inflitto. Continuare a respirare l'aria che non ?razionata ed ?cosa bella! Grazie Etty, ti saluto
con affetto
Una di noi
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