Anno 2002
Numero 1 - Settembre 2001
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"Scostumati"
IN CHIESA
Finendo l'estate possiamo parlare anche di abbigliamento in
chiesa. Lo facciamo adesso perch?il problema non esiste pi? Nelle grandi cattedrali o in famosi luoghi di
culto, solerti guardiani indicano un cartello dove ?chiaro il divieto di entrare per chi indossa un
abbigliamento troppo scollato o calzoncini troppo corti. In molti luoghi di villeggiatura c'?invece un po' pi?
di elasticit?a causa del caldo.
Il problema da noi emerge quando il caldo ci toglie il respiro (tenuto conto di come ?stata costruita la nostra
chiesa) o quando, ritornando dalle vacanze marine, non si sono ancora ripresi i ritmi soliti di vita.
Non credo che su questo tema sia necessario usare il centimetro oppure diventare come gli integralisti islamici.
E' forse una questione anche di galateo e di comprensione di quel gesto religioso che si compie insieme ad altri.
Un criterio che ritengo giusto viene formulato da una domanda che rivolgo a chi mi pone il problema: "Quando
partecipi ad un funerale nel mese di agosto, come ti vesti? Quando ti presenti per un colloquio di lavoro o per un
esame, quale vestito indossi?". Forse certi abbigliamenti da spiaggia o da sera danzante vengono lasciati
negli armadi. Se esiste una grande cura nel vestire affinch?ognuno sia adeguato ad una specifica circostanza,
perch?non si pu?curare il proprio abbigliamento ricordando che si compiono dei riti dove si loda il buon Dio?
Nelle nostre chiese non possiamo pretendere l'intervento di guardiani, n?ascoltare prediche contro "gli
scostumati", per?nessuno ci vieter?di vestire con buon senso e con signorilit?
Come sempre, ?una questione di testa, ?"vestirsi con la testa"!
Dienne
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