Anno 2002
Numero 5 - Marzo 2002
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"NON HO FATTO DIGIUNO"
Qualche settimana fa abbiamo ricevuto un invito
da parte della Chiesa a partecipare ad un venerd?di digiuno pochi giorni prima di Natale.Sin dal primo momento
in cui ho saputo di questa proposta ho deciso che per me si sarebbe trattato di un giorno normale, come tutti gli
altri e che non avrei accettato l?invito del Santo Padre.
Le motivazioni di questa scelta sono molte e
difficili da sintetizzare, prover?quindi a riassumerle in pochi punti significativi. Mi sono sorti molti dubbi a
proposito della data, ovvero la scelta di far coincidere questo digiuno con un giorno di digiuno per i mussulmani;
non ho condiviso infatti quello che io ho interpretato come una volont?di privilegiare il rapporto con questa
comunit?religiosa. Mi spiego meglio : come cristiana ritengo chiunque mio prossimo, indipendentemente dal colore
della sua pelle e dai suoi convincimenti religiosi. Il voler quindi vedere nell?Islam una maggiore affinit?con
la Chiesa cattolica rispetto ad altri culti mi ?sembrato eccessivo se non addirittura falso, non riuscendo a
comprendere quali comunanze di culto ci possano essere.
A rendere ai miei occhi pi?evidente questo
privilegio ?stato il fatto che negli stessi giorni un?altra importante comunit? quella ebraica celebrava
Chanukk?(festa delle luci) senza nessun interesse da parte della Chiesa cattolica. Credo di avere percepito le
motivazioni che definirei di tipo politico per il periodo storico particolare e per la presenza sempre pi?
importante di mussulmani tra di noi, e quindi la necessit?di trovare nuove strade per un rapporto di
collaborazione tra queste due grandi religioni o almeno di pacifica convivenza sul nostro territorio.
Desidero sottolineare per?che in alcuni paesi
islamici ad esempio tra quelli ritenuti meno fondamentalisti (Emirati Arabi, Maldive e Arabia Saudita) qualunque
culto cristiano ?bandito; non vi sono chiese e la celebrazione eucaristica pu?svolgersi al massimo in case
private. Se la Chiesa si ?tanto aperta verso gli altri, mi piacerebbe che costoro accettassero la
"diversit?quot; cristiana come arricchimento e non come un nemico da combattere. La prima impressione,
secondo me, poi confermata nei giorni successivi, ?stata quella di voler creare un fenomeno "mediatico"
con un?imponente movimentazione di giornali e televisione con la notizia annunciata nelle prime pagine e nei
vari TG perch?questo avvenimento fosse ben conosciuto sia all?interno che all?esterno della Chiesa. Ho
ripensato a ci?proprio riascoltando la prima lettura della scorsa domenica da Isaia: quanto clamore, quanto
rumore, quanta roboante pubblicit?
Il contrasto con il digiuno ormai
"storico" dei venerd?di Quaresima ?stato evidente. Questi ultimi sono lasciati alla buona volont?
del singolo, con richiami minimi all?importanza ed al significato di un gesto che dovrebbe invece permetterci di
trovare un po? di tempo per la preghiera e la riflessione. Certo Cristo ?morto per redimere l?umanit?
intera, ma noi, che ci diciamo suoi odierni discepoli, non dovremmo sentirci pi?coinvolti e partecipi in un
periodo di riflessione e di conversione come la Quaresima?
Mi scuso se a qualcuno queste mie riflessioni possono apparire provocatorie ma davvero l?enfasi data a questa
giornata mi ?sembrata eccessiva.
Anna L
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