PARROCCHIA
S. MARIA REGINA
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Anno 2002
Numero 5 - Marzo 2002

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Valeria, Alfredo,Giuseppe,
Ernestina, Irene e Christian
ovvero il riscatto

Quella mattina Valeria si guard?a lungo nello specchio verticale dell'armadio. Era come se, per la prima volta nella sua vita, le apparisse con chiarezza un fatto: che i suoi vestiti erano sempre blu, o al massimo azzurri: le camicette, le gonne, i pullover, perfino quel paio di pantaloni che aveva indossato per la prima volta accompagnando il marito, Alfredo, alle corse dei cavalli.

Valeria era nata in una famiglia "all'antica", in cui il padre dettava legge su tutto: dai libri da leggere, alla scuola da frequentare, fino al colore dei vestiti da indossare, appunto. "Un uomo di altri tempi" il vecchio Giuseppe, dicevano i parenti. E lo dicevano forse per incoraggiare la moglie, Ernestina, madre di Valeria, una donna che si era letteralmente annullata per stare accanto al marito.

Cos? Valeria, pian piano aveva imparato a conoscere tutto dei gusti del padre; n?riusciva a permettersi di pensare in modo diverso dal suo. Le sue indicazioni non si discutevano; ma nemmeno veniva in mente a nessuno che si potessero mettere in discussione.
Valeria si guard?ancora allo specchio: ma perch?soltanto il blu? Gi? perch? Ma, soprattutto, perch?al momento di scegliere l'uomo da amare, da sposare e con cui trascorrere il resto della vita, Valeria aveva scelto proprio una persona come Alfredo?

Alfredo si imponeva su tutto: dai giornali che Valeria doveva acquistare, ai quadri da appendere alle pareti della loro casa; dai luoghi scelti per andare in vacanza, fino ai cibi da preparare per il pranzo o la cena. Strano e perfino un po' illogico: eppure suo marito, Alfredo, sembrava proprio la fotocopia di suo padre, Giuseppe. Valeria e Alfredo avevano avuto una figlia: Irene.

Valeria torn?alla propria immagine riflessa nello specchio: "A me piace il verde" pens?"e pure il giallo... e perfino il rosso...". Forse per questo si era sentita complice della figlia Irene, quando questa era giunta a casa una sera e aveva fatto conoscere ai genitori il suo fidanzato, Christian. Alfredo lo aveva subito squadrato: Christian si era presentato con una sigaretta in bocca, un giubbotto di pelle nera, un paio di jeans sdruciti e un piercing dalle dimensioni notevoli che faceva bella mostra di s?sul lobo di un orecchio. Parlava poco e non sembrava neppure troppo simpatico.

Evidentemente Alfredo reag?malissimo. E forse proprio per questo Valeria inizi?a tifare per Christian. Come se con lui fosse suonata l'ora della riscossa. Valeria sostenne il rapporto di Irene e di Christian, come se fosse stata una questione sua personale; si ritrov? a dare alla figlia consigli che erano a dire poco trasgressivi e che, a mente fredda, neppure condivideva. Poco a poco la madre divenne complice maldestra della figlia: con suggerimenti azzardati e inopportuni, giungendo al punto di cercare di convincere Irene della positivit?del rapporto con Christian, anche quando quel rapporto cominci?a mostrare di fare acqua da tutte le parti.

Valeria arriv?perfino ad accanirsi contro Irene, quando lei fece intendere alla madre di voler piantare Christian, perch?aveva scoperto che non fumava soltanto le sigarette (e si impasticcava pure); perch?non aveva un lavoro (e soprattutto non ne voleva sapere di averlo); e perch?faceva strani discorsi sulla possibilit?per due che stanno insieme di avere anche altre esperienze affettive (e forse un'altra ce l'aveva gi?.

Un saggio detto recita cos? "Chi non conosce il proprio passato ?condannato a ripeterlo". Valeria se n'era accorta tardi. E cercava di riscattare il proprio passato gridando la propria giusta protesta. Ma lo stava facendo nel modo sbagliato, rischiando di interferire nella vita della propria figlia, cos?come altri avevano interferito nella sua.

Tanto per cominciare sarebbe bastato qualcosa di pi?innocuo. Dopo tutto Christian non piaceva neppure a lei e forse Irene faceva bene a piantarlo.
Valeria si guard?nello specchio un'ultima volta. Infil?nella borsetta la carta di credito e usc? nella vetrina del negozio di abbigliamento in fondo alla via aveva visto una bellissima camicetta di seta. Rosa.

don Stefano

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