Anno 2002
Numero 6 - Aprile 2002
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I DUE COMANDAMENTI
Qualche migliaio di anni orsono un signore
abbastanza anziano con un bastone sal?su un monte su una penisola dell'odierno Egitto. Quel signore si chiamava
Mos?e il monte era il Sinai e come tutti sanno era andato l?per ricevere le tavole dei famosi
comandamenti di Dio. Due di questi comandamenti dicevano di non pronunciare invano il suo nome e di non uccidere.
In taluni casi gli esseri umani sono riusciti a sottrarsi a queste due regole contemporaneamente, vale a dire
quando si uccide e si fanno guerre col pretesto della fede, sia oggi che nel passato. Nei secoli passati con la
scusa dell'evangelizzazione i cristiani in America Latina fecero fuori molti indigeni provocando la scomparsa di
molte civilt? In tempi pi?recenti abbiamo visto cos'ha provocato l'odio religioso (almeno in parte) nell'Ex
Jugoslavia, situazione non ancora del tutto risolta. Persino all'interno dei cristiani, basti vedere cosa succede
in Irlanda del Nord, dove un bambino deve aver paura di andare a scuola se deve passare in un quartiere
dell'opposta fazione, come se c'entrasse qualcosa.
Quello che avviene oggi in Medio Oriente ?in
parte dovuto al fatto che entrambi i popoli pensano che Dio sia a favore di una parte; morire martiri significa
morire uccisi perch?si porta la parola del Signore. Farsi esplodere su un pullman ammazzando altre persone ?
morire da fessi, non da martiri. Dio non ?n?con le autoesplosioni n?con i carri armati. Visto che in realt?
la guerra si fa per i territori e non per la religione, se ?proprio inevitabile, si faccia a meno di mettere in
mezzo Dio.
Matteo
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