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E il verbo si fece carne
Presepe
N
el periodo natalizio in una buona percentuale
delle case italiane accanto al tradizionale
albero compare il presepe, una libera
rappresentazione della natività di Gesù Cristo.
L’origine di questa usanza viene attribuita
a San Francesco, che nel 1223 a Greccio
(paese che gli ricordava Betlemme), celebrò
la messa. Nelle testimonianze storiche non
compaiono la Vergine Maria, San Giuseppe
e Gesù bambino, bensì il bue e l’asinello.
Questi animali, secondo il cosiddetto
protovangelo di Giacomo (non so cosa sia),
simboleggiano il popolo ebraico e i pagani.
Ho letto queste informazioni da Wikipedia, se
sono errate prendetevela con loro. Nei presepi che si
fanno a casa di solito non mancano il pastore con la pecora
sulle spalle e il laghetto. Sinceramente non capisco perché debba sempre esserci una
pecora in difficoltà. Forse è un riferimento alla parabola della pecora smarrita. Oppure
il nostro ha solo dieci pecore e non può permettersi di perderne nessuna. Veniamo al
laghetto. Di solito si cerca di farlo sembrare ghiacciato, perché è inverno (al freddo e al
gelo); per quanto nelle zone desertiche l’escursione termica sia notevole è difficile che
a Betlemme si scenda al di sotto dello zero. In ogni caso il lago più vicino è il lago di
Tiberiade, diversi chilometri a est della piccola città israeliana. Non è il Michigan, ma
non lo definirei un laghetto. Altro elemento che non può mancare sono i Re Magi.
“I Magi derivano dal Vangelo di Matteo e dal Vangelo armeno dell’infanzia.
In particolare, quest’ultimo fornisce informazioni sul numero e il nome di questi
sapienti orientali; il vangelo in questione fa i nomi di tre sacerdoti persiani: Melkon
(Melchiorre), Gaspar (Gaspare) e Balthasar (Baldassarre), anche se non manca
chi vede in essi un persiano (recante in dono oro), un arabo meridionale (recante
l’incenso) e un etiope (recante la mirra). Così i re magi entrarono nel presepe, sia
incarnando le ambientazioni esotiche sia come simbolo delle tre popolazioni del
mondo allora conosciuto, ovvero Europa, Asia e Africa.” (Wikipedia)
In molti paesi d’Italia col presepe si fa sul serio, vengono realizzate opere
grandissime e curate in ogni dettaglio, contenenti scene di vita quotidiana in villaggi
dell’Italia rurale. Mi rendo conto di essere stato noioso, buone feste a tutti.
Matteo
Scrittori Liberi