Anno 2000
Numero 7 - Maggio 2000
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COSI' PER CASO
Sono davanti al foglio bianco, che aspetta di
essere percorso dal tratto più o meno veloce della penna, perché io non uso la macchina da scrivere o il
computer, almeno nella prima stesura dell’articolo. Vado all’antica, come in ambulatorio, dove scrivo tutto a
mano su appositi quaderni, che fungono da schedari. Mi sembra così di rubare meno tempo alla gente per
ascoltarla, per guardarla in viso e negli occhi; forse però è solo una mia convinzione da retrogrado, ma io mi
trovo a mio agio così e l’impressione che anche i pazienti non disprezzino questa forma di disponibilità. L’idea
di convertirmi da medico di "base" in medico di "basic" per il momento non mi attira.
Comunque sia, che operi con la penna o col computer, è sempre l’uomo che anima questi due aggeggi,
conferendogli forma ed espressione con il proprio pensiero, frutto di una complessità di meccanismi consci ed
inconsci sempre "griffati" dalla personalità unica ed irripetibile di ogni essere umano.
Così può succedere che il foglio resta bianco per un po’ di tempo, poi come presa da un raptus la penna
comincia a scrivere a velocità crescente, mossa da una forza irresistibile e travolgente, la forza dell’ispirazione,
dell’ "estro artistico", che eruttano come un vulcano idea sopra idea, immagine sopra immagine. Ma
sarà davvero geniale ed ispirato l’articolo che sta per nascere? Un dubbio atroce mi assale, anzi per rimanere
in tema di artisti, un dubbio amletico.
Beh io tutte le volte ci provo a dare sfogo alla vena letteraria, nascosta in qualche angusto ricettacolo della
mia mente, ma non sempre ci riesco, ne sono più che sicuro; comunque il giudizio migliore è quello dei lettori,
perché hanno un sesto senso, che non sbaglia quasi mai. Spero così, con questa velata lusinga, neanche poi tanto
velata, di essermi conquistato il favore della critica, che perdonerà bonariamente i momenti di stanca e di
mediocrità.
Probabilmente questo è un momento di quelli, potrebbe osservare il critico attento, ma ho cercato di illustrare
come nasce un articolo, che è il risultato di osservazioni, sensazioni, spero non giudizi, riguardo situazioni e
soprattutto persone, che la mia attività mi permette di incontrare in un ambiente privilegiato come quello
familiare, dove spesso le maschere cadono per lasciare il posto al volto vero e reale della persona che incontro..
Incontrarsi è già una relazione umana, carica di significati più o meno palesi, che si articolano non solo
attraverso le parole, ma filtrano dal semplice sguardo, dal sorriso sincero che illumina un volto. Ecco che allora
comincio a capire, dopo un po’ di articoli, che l’incontro è il perno di tutto, quel genio ispiratore che
anima la penna; un incontro, tanti incontri, che non avvengono mai per caso, perché ognuno lascia una traccia
più o meno intensa, più o meno comprensibile.
La Pasqua non è appena passata: è presente e viva nel suo incontro con Cristo, sofferente e solidale con tutti
gli uomini che soffrono; quale verità più grande e gioiosa scoprire che in questo incontro è Lui che ha scelto
noi! Nulla avviene per caso!
Alessandro B.
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