Anno 2000
Numero 6 - Aprile 2000
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UNA SERA DIVERSA
E’ sera, in cielo si addensano grossi nuvoloni neri carichi di
pioggia, all'orizzonte risplendono i bagliori di un temporale lontano, salgo in macchina e mi dirigo verso il
centro della città; lungo la strada mi colpisce il nutrito gruppo di persone che, a piedi, con passo spedito si
dirigono verso la mia stessa meta: il Santuario di Santa Maria.
Quando arrivo al Santuario sono convinta di essere ampiamente in
anticipo e invece trovo la chiesa già "affollata" che in poco tempo è gremita. Una lettura, una
preghiera, un canto poi il silenzio fino alla Chiesa di San Giovanni, è solo un breve tratto di strada che
però assume il significato di un pellegrinaggio.
"Io sono la porta - dice Gesù - se uno entra attraverso di
me, sarà salvo; entrerà e troverà pascolo". Varcando la porta della chiesa ho, per un attimo, la
sensazione di essere arrivata in porto: è forse qui, Signore, che troverà la pace? Questa domanda mi fa tornare
alla mente il discorso della montagna, ma la Tua risposta ci porta a vivere le strade del mondo.
Un altro canto, un'altra lettura, una preghiera per chiedere
perdono per il male nascosto dentro ciascuno di noi, per il bene che non ho saputo o voluto compiere, per le
scelte dettate dall'egoismo, per l'indifferenza... perdono anche per chi non cerca il Tuo perdono...
L'essenzialità dei gesti, la semplicità efficace ed
esplicita delle parole espresse nell'omelia, l'invocazione unanime dello Spirito Santo, la proclamazione ripetuta
della fede - "Credo Signore" - rendono tangibile la profondità di questo momento e c’è la
consapevolezza di esserci e pregare per tutta la comunità.
Il nostro Giubileo continua e si realizza in una proposta
concreta: i cristiani non possono continuare a rimanere indifferenti o inattivi nei confronti del debito pubblico
dei paesi poveri. Anch'io singola persona, con la mia parrocchia, nella Chiesa, posso trovare il modo di
contribuire direttamente alla soluzione di questo problema, che non può e non deve essere prerogativa dei potenti
della terra (che pure devono fare la loro parte) o rimanere solo un "rap" cantato da Jovanotti al
festival di Sanremo.
Marina
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