Anno 2000
Numero 3 - Dicembre 1999
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il 2000
Il duemila è già qui.
Avevo dieci anni o giù di lì, quando, pensando al duemila lo sentivo lontano, molto lontano e, soprattutto,
magico.
Nel duemila tutti avrebbero avuto la propria auto volante, si sarebbe andati in vacanza sulla luna, la terra unita
avrebbe battagliato con gli extra-terrestri.
Non conoscevo ancora le tristi cose del mondo che, di lì a pochi anni, avrei conosciuto: la guerra, la fame, l’intolleranza,
il razzismo... Ma ancora speravo nel duemila.
Il duemila... entro il duemila le guerre sarebbero finite, il terzo mondo avrebbe risollevato la testa, le città
avanzate, multietniche, multirazziali e multiconfessionali avrebbero aperto le porte ai poveri... il duemila.
Oggi ad un passo dal duemila mi rendo conto che nulla è cambiato, poco è migliorato, tante cose vanno peggio di
come le conoscevo. Non abbiamo l’auto volante, non andiamo in vacanza sulla luna, forse non possiamo più
nemmeno andare in vacanza, la terra non combatte contro gli extra-terrestri ma non è neppure unita.
Si, è vero, tante guerre sono finite, ma ne sono scoppiate ancora di più, più cruente, solo perché si è
diversi, si parla una lingua diversa, si crede in modo diverso.
Si, è vero, il Terzo mondo è cambiato; ha dato alla luce il quarto, ancora più povero ed affamato. Forse
qualche cosa si muove; grazie agli appelli del nostro Papa, i grandi del mondo sembrano prestare orecchio alle
grida dei paesi poveri, strangolati dalla macro economia dei ricchi, ma sono solo poche gocce.
Con tutta probabilità, il primo giorno del duemila, dopo aver fatto festa con i soliti amici, alzandoci dal
solito letto, facendo la solita colazione, andando alla solita Messa, incontrando le solite facce, evitando le
altre solite facce, ci renderemo conto di quanto sia stato facile riporre le speranze nel duemila e di quanto sia
triste accorgersi che poco o nulla è cambiato.
Sarà forse perché siamo noi che dobbiamo cambiare, nelle nostre piccole cose, per cambiare il mondo?
lettera firmata |