Anno 2002
Numero 7 - Maggio 2002
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IL NEMICO DELLO SPORT
I valori dello sport dovrebbero insegnare la
lealt?e la competizione corretta nel rispetto delle regole e degli altri, sia negli sport di squadra che in
quelli individuali. Il doping non mi sembra che rappresenti questo rispetto delle regole e degli altri. Prima
dell'inizio dell'85? Giro d'Italia i risultati dell'antidoping erano tutti negativi; improvvisamente, con le
prime tappe impegnative sono venuti fuori i primi casi di corridori dopati (Garzelli in primis).
Quando succede, i ciclisti, chiss?perch? non sanno mai nulla, hanno la coscienza a posto e cose di questo
genere. Finch?non li beccano usano frasi del tipo: "Oggi inizia la vera corsa", prendendo sostanze
proibite. C'?comunque da dire, in favore dei ciclisti, che non vengono trattati come degli sportivi che
sbagliano e puniti di conseguenza, ma come dei delinquenti con avvisi di garanzia, arresti e perquisizioni.
Sarebbe pi?utile mandare in galera gli spacciatori di cocaina che arrestare i ciclisti dopati. Inoltre il
doping comprende anche altri sport come il nuoto, l'atletica, il calcio, lo sci di fondo e altre discipline.
In questi casi non mi risulta che ci siano stati arresti, anzi i calciatori squalificati per nandrolone, hanno
avuto sconti di pena. Ormai le prestazioni degli sportivi destano delle perplessit?nella gente, che magari
seguiva uno sport con un certo interesse e, per certi fatti, non lo segue pi? Persino i dilettanti pur di
vincere usano le sostanze che, oltre tutto, a lungo termine possono essere pericolose per la salute. Se
l'importante ?partecipare, gli atleti devono smettere di imbrogliare per vincere.
Matteo
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