Anno 2003
Numero 1 - Settembre 2002
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UNA DIAGNOSI QUASI PERFETTA
Mi ricordo che una delle prime visite, che
eseguii in ambulatorio all?inizio della mia storia di medico di base, fu quella ad una coppia di giovani
sposini. Lui in particolare sembrava estremamente preoccupato di alcuni sintomi che da qualche giorno affliggevano
la giovane mogliettina: strani capogiri, facile stanchezza e un forte senso di nausea. Insomma non era pi?lei,
sembrava in preda ad un misterioso morbo, che io avrei dovuto scoprire.
Toccato sul vivo, facendomi rapire dal fascino del "piccolo clinico", cominciai un?accurata visita
medica, secondo i pi?sacri canoni della semeiotica, ancora fresca di studi e smaniosa di essere sfoggiata;
nonostante l?accanimento e l?impegno messi in campo, la visita medica non sort?nulla di particolare, niente
di niente, eppure quella fanciulla cos?dolce e fragile, serbava un non so che di strano, di indefinito, che non
riuscivo a far quadrare n?con i dati clinici, apparentemente nulli, n?con le mie elucubrazioni diagnostiche
virtuali, che balenavano nella mia mente come un floppy disc impazzito.
C?era davvero qualcosa di strano, di
misterioso, che lei intuiva, ma di cui non era proprio sicura o di cui aveva qualche remora a svelare come
probabile, qualcosa per?che visceralmente sentiva essere accaduto dentro di lei e che poco alla volta stava
stravolgendo la sua vita .Ed io sempre l? affascinato ormai da quel mistero, ancora ottuso nel pensare quali
esami prescriverle. Poi... poi... finalmente l?intuizione geniale, eufemismo per non darmi del? one;
probabilmente si trattava di uno stato di gravidanza!!!
Sarebbe bastato prestare pi?attenzione alle persone ed osservarle veramente appena entrate in ambulatorio: primo
indizio una coppia di giovani felicemente sposati, conoscevo pure la loro dolce storia, un marito preoccupato
della salute della moglie, come conviene quando lui sospetta che?, una moglie, meglio una donna che, in fondo,
accetta i disturbi sempre pi?fastidiosi, perch??consapevole dell?avventura intrapresa, felice di esserne
protagonista .
Visto il mio imbarazzo o meglio la mia "imbranatura",
all?unisono mi suggeriscono rispettosamente l?ipotesi di prescrivere un test di gravidanza, poich?con tutta
probabilit?sia i sintomi e le mestruazioni mancate all?appuntamento suggeriscono la diagnosi di
"gravidanza".
Annuendo con il capo, senza alzare lo sguardo perch?la figura barbina mi rodeva un po? dentro, fui felice di
prescrivere quell?esame per confermare la diagnosi, finalmente non di una malattia, ma di uno stato fisiologico
assolutamente naturale.
Quella fu una delle prime visite ambulatoriali, di quelle che ?difficile dimenticare, anche se sono trascorsi
pi?di venti anni, di cui oggi posso ammirare il frutto della diagnosi in una bella ragazza dagli occhi scuri e
dai lunghi capelli neri e lisci, che scivolano dolcemente sulle spalle.
In seguito di diagnosi di questo tipo ne ho fatte
altre, con sempre maggior facilit? a volte perfino meravigliando le coppie con un curioso sesto senso e un certo
fiuto.
Anche questo fa parte dell?esperienza di un medico, essere testimone di una vita nuova che sboccia, di una nuova
creatura, che si plasma misteriosamente e meravigliosamente nel grembo di una donna. Forse in tutti questi anni da
quella prima volta ho capito di essere di fronte ad un evento unico ed irripetibile, un evento cos?grande e
misterioso, che pu?rendere difficile la sua diagnosi, anche perch?non ?semplicemente una diagnosi, ma un
miracolo, il miracolo della vita!
Sandro
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