Anno 2003
Numero 3 - Dicembre 2002
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IMPRONTE DI MALE
Sotto Natale fervono i lavori di pulizia delle
case oltre quel "lavoro" che consiste nell'abbellire l'ambiente con addobbi festosi. Occupazioni belle e
faticose, fatte anche con piacere in vista della festa e dei suoi riti: la gioia dei regali, i giochi dei bambini,
gli incontri con gli amici, la Messa di mezzanotte? Quando per?ci sono gravi problemi, tutto si svolge con
molta difficolt? In una casa dove, per esempio, la malattia dura da molto tempo oppure quando si scopre una
malattia improvvisa, non viene quasi voglia di festeggiare! Quando un figlio si separa, oppure quando il proprio
bambino non potr?nascere, tutto perde valore. Quando si prova una tragedia economica, un terremoto,
un'alluvione, non si ha molto tempo per preparare la casa.
Alcuni di questi problemi arrivano al di l?
della nostra volont? altri problemi invece credo che abbiano? le impronte del male. S? proprio del
Male. Lui suona al campanello gentilmente per essere ospitato. Non si muove come un ladro buttandoci per aria la
casa perch?questo (molti ne sanno qualche cosa!) creerebbe la voglia di prenderlo a calci e mandarlo fuori!
Il male si infiltra quando si comincia a dire:
"Ma cosa c'?di male?". Pian piano prende possesso della casa, entra in sala, si stabilizza in cucina.
E nei luoghi dove prima si dialogava ora si litiga, nei posti dove ci si guardava ora ci si ignora. Il male passa
poi in camera da letto infilandosi tra uomo e donna e rovinando le relazioni familiari. Il signor Male (che sui
documenti porta il nome di Satana, il tentatore) prende cos?possesso di noi, abitando nelle nostre case. La
sua strategia ?sottile ed intelligente, propria di chi conosce bene il mestiere.
Si inizia sempre dagli occhi, sotto forma
di desiderio e allora si pongono gli sguardi su una donna per averla (oggi si dice anche per "farsela");
oppure gli occhi si pongono sul denaro, alimentando quel senso di onnipotenza che si prova contando i soldi o gli
investimenti fatti. Il Male poi prende la bocca, affinch?si parli? male, si usi il doppio senso,
l'ambiguit? il detto e non detto, la bugia e l'inganno. Cos? con il passare del tempo, tutte le bugie, dette
bene, sembreranno addirittura vere.
Il Male prosegue la sua opera toccando l'orecchio
cos?da rendere le persone imbambolate e stordite per quello che ci dicono, quello che ci impongono o ci
obbligano a pensare. "Se lo dice la TV...", "Se lo fanno anche loro...".
Infine il Male prende la mano attraverso
la logica del possesso, dell?avere, del toccare, dello stringere bene stretto? cos?da distruggere la casa,
il tetto coniugale, i figli e tutte le cose che una volta erano buone e che ora appaiano ostacoli nel
raggiungimento dei propri obiettivi.
Se vogliamo essere pignoli, possiamo anche dire
che l'olfatto (il naso) viene toccato, perch?i profumi sono dolci, gli odori del benessere sono
accattivanti, soprattutto se si respirano fuori casa, rispetto a quell'odore di chiuso dentro quella casa, dove
esistono i figli, la moglie o i problemi della fine del mese. E quando il naso ?rovinato si sente odore di
marcio ovunque, anche se si resta all'aperto o se si entra in una chiesa.
Questa ?la strategia del Male che, giorno dopo
giorno, ci ruba la terra da sotto i piedi e sconvolge le cose pi?care che abbiamo. Ci toglie i sogni, la voglia
di bene, ci toglie Dio, gli affetti e quel cammino verso la saggezza che ?al fondo dei nostri anni. E mentre il
Natale si veste di suoni e di luci, il male opera perch?questa festivit?non ci risvegli, non ci faccia
pronunciare la temibile frase: "Ma cosa sto facendo?". Eppure qualcuno, proprio a partire da un
Natale, ha sconfitto il male, mostrando come si deve fare per cacciarlo di casa
Don Norberto
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