Anno 2003
Numero 3 - Dicembre 2002
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L'UTOPIA
I venti di guerra degli ultimi tempi fomentati dal
Texas Tornado (Bush) della Casa Bianca ci spingono a riflettere un po' su determinate cose. Anche se le guerre
fanno la storia, non sono mai positive per la gente comune; per i potenti ?troppo facile ordinare guerre, visto
che loro se ne stanno tranquilli al loro posto senza muoversi di un millimetro. Forse non hanno capito o fingono di
non capire che la guerra porta solo distruzione, rende povero chi non lo era, rende misero chi era povero, mutila i
bambini e dilania le famiglie.
Nell'Europa chi ha meno di sessant'anni (io ne ho
solo ventuno) non sa cosa vuol dire avere la guerra sopra la testa, ma pu?facilmente intuirlo. Gli Americani, che
per aver vissuto una guerra dovrebbero avere almeno centocinquantanni, vogliono togliere le armi a tutti come se
loro non ne avessero; ?come se l'arbitro Moreno accusasse un altro arbitro di essere corrotto sventolando i soldi
che gli hanno dato i Coreani.
A loro favore ci sono ovviamente gli Inglesi, che
fino a ieri sono andati in giro per il mondo a prendersi la roba degli altri: il lupo perde il pelo ma non il
vizio. Sul comportamento dell'Italia stendiamo un velo pietoso.
Chiudo parlando della Terra Santa, dove gli
attentati sono all'ordine del giorno e dovrebbero smettere di farli. Purtroppo la pace, dal mio punto di vista,
sar?sempre un'utopia, visto che ogni pretesto ?valido per fare stragi, anche i concorsi di bellezza.
Matteo
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