Anno 2002
Numero 5 - Marzo 2002
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HO RIFATTO IL CORSO FIDANZATI
Che strano corso... quello dei fidanzati.. .per
sposati! E' una gran novit? qualcosa che esula dalla logica e da ogni possibile immaginazione, ma non ?cos?
per il mio parroco, autore spesso di idee "brillanti".
Appena annunciato il corso, ho sentito dentro me
un desiderio forte di parteciparvi, una curiosit?ostinata e la certezza, forse agli occhi di molti un po'
stramba, che quel corso avesse la sua ragion d'essere poich?avrebbe rappresentato un'occasione di riflessione e
ripensamento su una parte decisiva e fondamentale della mia vita.
Ben poche volte le persone sposate ripensano al proprio matrimonio come ad un eterno fidanzamento, in cui non ci
si pu?e non ci si deve adagiare su ci?che ?stato o sulla quotidianit?e in cui occorre trovare ogni giorno
almeno un soffio di novit? per poter riattizzare la fiamma a volte un po' debole. Ripensare cos?il proprio
matrimonio ?un'opportunit?in quanto, solo sentendosi eterni fidanzati, si pu?dare aria e respiro ai
sentimenti, alle realt? agli affetti, alle difficolt?che, altrimenti, verrebbero ricoperti da una patina di
polvere vecchia e avvolti da un'aria viziata e stantia.
Quattro incontri, quattro argomenti diversi,
relatori differenti, ma coinvolgenti che hanno saputo offrire spunti per rileggere il proprio rapporto d'amore in
chiave completa, in tutte le sue sfaccettature.
Certo, non si ?detto tutto, ma molto s? tale da poter scuotere il "tutto" che c??in me. Cos'?
rimasto di questo breve percorso di riflessione?
Sicuramente una certezza: l'amore coniugale va
visto come voluto da Dio la cui Presenza si concretizza all'istante, coi primi palpiti, inconsapevolmente ed
indipendentemente dalla volont?dei due che si scoprono innamorati, amanti, compagni, marito e moglie. E' a
questo punto che inizia l'avventura in cui il lavoro di Dio diviene costante e permea con la sua essenza ogni
gesto, ogni parola, ogni pensiero, ogni silenzio... Anche quando le difficolt?sembrano chiudere i cuori, una
voce spinge ad andare avanti, a compiere piccole azioni che ci scoprono ancora vivi, innamorati e caparbi nel
cercare il dialogo, nel ravvivare il" sentire comune "e profondo che la vita, spesso, rende sbiadito o
mette in secondo piano.
Com'?bello ritrovarsi allora, salutarsi come la
prima volta, sentirsi forti e consapevoli che nei momenti di difficolt?non ci verr?negato aiuto, non saremo
lasciati soli. Com'?bello il volteggiare di questi pensieri, di tali emozioni dopo quasi vent'anni di cammino
comune! Il merito? Di Dio, di noi, della nostra volont? dei figli che abbiamo desiderato e accolto come un dono
prezioso e inestimabile e perch?no, delle difficolt? dei momenti di stasi e di solitudine che hanno spinto
entrambi a non "lasciar perdere" ma a porci domande, a decidere, ad avvicinarsi... a credere ancora...
Si dice che la felicit?sia un sentimento raro;
sono d'accordo. Ho desiderato e desidero ancora la felicit?ma non l'ho mai inseguita a tutti i costi. Ci?che
rincorro ed inseguo quotidianamente ?la serenit?perch?essa ?un sentimento duraturo e forte che odora di
buono e di eterno. Ringrazio il mio parroco e le persone che hanno messo a disposizione le loro esperienze perch?
mi hanno dato l'opportunit?di rivedere la mia vita e i miei sentimenti in una chiave dinamica.
Paola R
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