Anno 2003
Numero 6 - Aprile 2003
|
SCAMBI CULTURALI
Alcune scuole, compreso l'istituto tecnico dove
mi sono diplomato, propongono agli studenti e alle loro famiglie l'esperienza dello scambio.
In parole povere gli studenti vengono ospitati da
una famiglia all'estero (pu?essere in Olanda, in Francia, in Germania); a distanza di circa sei mesi tocca agli
studenti stranieri farsi ospitare dalle famiglie italiane. Qualcosa di simile a quando la nostra parrocchia ha
ospitato il gruppo polacchi. Tutto ci?serve agli studenti per esercitarsi a parlare in inglese (o nelle altre
lingue) e migliorarsi nel farlo, a conoscere modi di vivere diversi e magari abbattere qualche luogo comune.
Per esempio chi viene in Italia dall'Olanda si
aspetta di trovare chiss?che bel tempo, per poi scoprire che anche qui piove e fa freddo. Una cosa certa ?che
loro apprezzano la nostra cucina e i nostri prodotti mentre a noi piacciono di meno i loro (tranne la birra, che
?eccellente). So che nei Paesi Bassi si usa molto di pi?la bicicletta e molto meno l'automobile, anche per
tragitti di distanza considerevole; l?ci sono piste ciclabili ovunque, qui invece chi usa la bici rischia la
pelle. Ci si pu?confrontare su cose un po' banali, come ad esempio che canzoni vanno di moda qua e l?o che
tipo di programmi trasmettono alla televisione o quali sono gli sport pi?praticati e seguiti e cosi via.
Che le scuole propongano questa esperienza ?
forse sintomo di come oggi sia importante sapere l'inglese per potersi relazionare con gli altri in un mondo
sempre pi?piccolo, specie in futuro.
Matteo
|