Anno 2004
Numero 1 - Settembre 2003
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COME LE CONCHIGLIE
Un attimo felice delle mie vacanze? S? c??
stato e non l?ho mai raccontato a nessuno, almeno, non nel significato profondo che ha avuto per me.
Al mare amo raccogliere conchiglie; quelle che mi
piacciono sono di forma allungata, da un lato panciute e dall?altro sottili, con una punta piccola e delicata.
Nelle mie passeggiate sulla spiaggia quasi deserta, al mattino presto o al tramonto, spero sempre di trovarne
qualcuna: sono cos?belle, minuscole o pi?grandi, rosate o con venature pi?scure, coi bordi frastagliati e
lucide per l?acqua del mare che le ha appena accarezzate, lasciandole adagiate sulla fine sabbia dorata. Ogni
volta che ho la fortuna di vederle ?una bella emozione! Di solito, per? ne trovo pochissime. Gi? di solito;
non quella mattina?
Ero scesa in riva al mare un po? pi?presto
del solito, raggiungendo un angolino vicino agli scogli dove qualche volta avevo trovato conchiglie; non ?che
avessi grandi speranze, per? per un?occhiatina?Incredibile: mai successo, cinque conchiglie in una volta
sola! E che belle, tutte dello stesso genere, ma completamente diverse tra loro per dimensioni e colore. Le ho
raccolte velocemente, accarezzandole ad una ad una con lo sguardo. Incredula e felice, ho camminato per qualche
metro sulla riva, poi mi ?presa la voglia di ritornare vicino agli scogli. E cos?ho visto?
Il mare regalava ancora conchiglie, una pi?
bella dell?altra ed ha continuato cos?per circa mezz?ora: passeggiando avanti e indietro su quel tratto di
dieci metri di spiaggia, quella mattina ho raccolto qualcosa come ottanta conchiglie! E non avevo neanche un
sacchetto per portarle a casa: me ne sono riempita le tasche, le mani, le braccia e piano piano, per non perderne
neanche una, mi sono allontanata dalla spiaggia, pensando allo stupore e alla gioia che avrei letto negli occhi
dei miei ragazzi.
Mentre raccoglievo quei doni del mare, mescolato
all?emozione per quella insperata "pesca miracolosa", a poco a poco si ?fatto strada un pensiero che
mi ha dato pi?gioia delle stesse conchiglie: pregare ?cos? ?come mettersi in riva al mare e aspettare i
suoi doni! Io non ho fatto niente di speciale quella mattina: semplicemente non ero a dormire, ero l? E non ho
chiesto al mare di darmi questo o quell?altro: ho raccolto ci?che mi dava e devo dire che ho avuto mille volte
pi?di quello che mai avrei osato sperare. Quante volte sono passata per quegli scogli, per tornare a casa a mani
vuote o quasi; invece quella mattina la pazienza ?stata premiata.
Pregare ?mettersi l? davanti a Dio, nel
silenzio di una chiesa o dove meglio si pu?stare raccolti, e aspettare, attendere con pazienza e fiducia i suoi
doni di pace, amore, gioia, speranza, fede, bont? equilibrio?grazie che possono colmare l?anima adesso
oppure fra un mese o fra un anno.
Non importa quando: importa sapere che il nostro
cuore sar?sempre troppo piccolo per contenere i doni che il Signore pu?fare ad un?anima che ha fiducia in
lui. Questo mi dicevo, mentre raccoglievo conchiglie, e pi?ci pensavo pi?mi sentivo felice ed amata e pi?mi
sentivo amata, pi?raccoglievo conchiglie?
Mi commuovo ancora se penso a come mi sono sentita in quei momenti: forse quella gioia era un dono del Signore,
come le conchiglie!
Maria Luisa
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