
Anno 2003
Numero 7 - Maggio 2003
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UN POMERIGGIO AL SACRO MONTE
Zainetto, portafoglio, fazzoletti, acqua,
biscottini, ombrello? Ombrello? S? Considerato che accennava a piovere. Un sms ad una persona cara, ed ha
inizio per me il pellegrinaggio al Sacro Monte di Varese, dove con la nostra corale, andremo ad animare la messa
nel Santuario di Santa Maria del Monte. Partenza alle 14, con due pullman "di quelli belli " e tante
macchine. Arrivati alla prima cappella un bel gruppetto sceglie il percorso a piedi, lungo il quale si snodano le
14 cappelle rappresentanti i misteri del Rosario. Misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi, giungendo fino nel
Santuario dov??custodito l?ultimo mistero: "La gloria di Maria in cielo".
La nostra tranquilla salita ?stata accompagnata
da tre brevi pause di preghiera, con Don Norberto. Durante il cammino, nei momenti di silenzio pensavo (a qualcuno
l?ho detto) a quante volte ero stata l? Da bambina era la nostra gita di famiglia con zii e cugini. Prendevamo
il treno e ?via si partiva! A noi piccoli sembrava un posto lontanissimo e affascinante, mi piaceva andarci.
Ora, la zia che lanciava l?idea di questa gita, non c??pi? E noi siamo tutti cresciuti!
Ognuno con la propria vita, ognuno con le proprie
"forze e fragilit?"nel cuore. Immagino, "quelle cose "che si portano nel cuore sotto l?apparenza,
concedendo l?accesso solo a pochissimi. Persone che nonostante il sorriso sul viso, hanno nel cuore solitudine e
tristezza. Madri in attesa, che davanti "l?annunciazione", "la Nativit?quot;; probabilmente si
sentono vicino a Maria con lo stesso luccichio negli occhi, con la stessa trepidazione per la vita che si sta
formando in loro. Madri che vivono la perdita di un figlio e che comprendono il dolore di Maria in quel Venerd?
Santo. Persone che attraverso malattie, rasentano la Passione di Ges? Credo che gli eventi rappresentati nelle
cappelle, alcuni non li percepiscano come lontani, ma vivi vicino a noi.
Tra questi pensieri, tante chiacchiere e la
pioggerella giungiamo in chiesa. Un po? di timore e agitazione, per non aver ripassato e riscaldato la voce. Ma
al primo canto: una sensazione bellissima! Grazie all?acustica eccezionale: si sentivano tutte le sfumature
delle nostre voci "prendere corpo"; dando ancor pi?calore alla celebrazione. Addirittura, c??chi
si ?emozionata durante l?esecuzione del Santo, da lei definito: "Eseguito benissimo!". In seguito,
ho sentito dei pareri d?apprezzamento sul nostro canto e sulla riuscita di questo pellegrinaggio. Qualcuno mi ha
anche suggerito: perch?non ripetere un?esperienza del genere in un altro Santuario? Potrebbe essere bello!
Antonella
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