C'?un Natale legato ad un clima festoso, familiare, commerciale che la pubblicit?mostra in un modo evidente.
E' il calore di una casa dove i bambini sorridono, gli adulti si commuovono, le luci si sprecano, le musiche
richiamano ricordi di sempre.
Esistono per?molte persone che stanno vivendo altri
sentimenti, vedendo il posto vuoto a tavola a causa di una esplosione in terra lontana oppure a causa di una
malattia. Altri sentono la pesantezza della casa per una separazione o per un abbandono. E' come se in questo
periodo si scontrassero due mondi: quello dell'immagine e quello reale. Enfatizzare il Natale commerciale, porta a
sentire ancora di pi?la sofferenza e la fatica di chi non possiede "ci?che il convento richiede". E
allora si dice: "Quest'anno il Natale ?triste?.
Per fortuna esiste anche il Natale di Ges?con i segni
semplici di un presepio, di una confessione, di una messa, del ricordo di chi ?pi?sfortunato di noi. Sappiamo
che ci furono problemi ai tempi di Betlemme. Proprio per questo c'?posto per chi non sorride, chi piange, chi
soffre, per chi ?lacerato. Star?anche lui nel presepio, partecipando cos?come si trova quest'anno,
all'evento religioso. E chiss?mai che quel Bambino proprio quest'anno guardi a lui, per far sentire, proprio a
lui, il calore di un Dio che ama. L?augurio ?quindi per tutti!