Anno 2004
Numero 2 - Ottobre 2003
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UNA TELEVISIONE CHE GUARDA
Una notte mi sono decisa e mi sono accesa da sola. Ero troppo
curiosa. Ero curiosa di guardare io qualcuno e non di essere sempre guardata. In un primo momento sono rimasta un
po' stupita: non mi immaginavo che la casa dei miei padroni fosse cos?triste. Io sono abituata, dentro di me, a
mostrare salotti e cucine da favola, famiglie eleganti e sportivissime, ma quello che vedevo proprio non me lo
sarei aspettato.
C'era un divano un po' consumato, dei giochi sparsi, qualche
rivista e delle sedie di bamboo. Proprio niente di particolare. Cercando di sporgermi il pi?possibile dal mio
mobiletto ho visto anche la cucina: aveva un aspetto decente ma non luccicava (dovrebbero usare splendush!) come
le cucine che vedo io tutti i giorni. A un certo punto mi sono accorta che, su uno scaffale appoggiato al muro,
c'erano molti oggetti rettangolari di carta, uno vicino all'altro con una scritta colorata sul dorso. Ne ho letta
qualcuna: Il paradiso degli orchi, Bar Sport, Il potere e la gloria, Kundu, Se questo ?un uomo La figlia
della fortuna, Guerra e pace. Questi oggetti proprio non li conoscevo, non li avevo mai visti in vita mia e
non capivo cosa fossero. Ad un tratto mi ?ritornata in mente la raccomandazione che ci faceva la nostra
insegnante al corso di formazione per TV generaliste: "State attente ai libri" (ebbene s? questo ?il
loro nome) "perch?sono molto pi?forti di noi! Noi TV regaliamo sogni ed emozioni da usare e da gettare,
loro invece parlano al cuore di chi li legge, sono vivi ed eterni. Un buon lettore sar?sempre un pessimo
teleutente!".
Mi sono venuti subito i brividi al tubo catodico, il mio led ?
traballato e la presa scart si ?surriscaldata. Mi sono spenta subito. E se adesso che sono venuta a contatto
con i libri mi toccher?pensare e ragionare? Fu il mio primo pensiero (terrore! i libri avevano gi?fatto
effetto, avevo pensato). Fortunatamente, al mattino dopo, la solita banale programmazione TV mi ha aiutato a
riprendermi e cos? non mi sono mai pi?fatta delle domande in cinquant?anni di onorato servizio.
Andrea I.
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