Anno 2003
Numero 8 - Giugno 2003
|
INTERVISTA ARGENTINA
Ci puoi dire "due cose" importanti che hai imparato in Argentina durante la vita sacerdotale.
In questi giorni ho celebrato 41 anni di vita
sacerdotale, di cui 31 vissuti in Argentina, e posso dire che, durante questo periodo, ho imparato essenzialmente
due cose: la prima ?vivere il mio sacerdozio con il "Cuore del Buon Pastore". Desidero sempre di pi?
dedicarmi con amore a tutti, specialmente ai pi?lontani dalla Chiesa e ai pi?sofferenti, spinto dalle
"ansie del Buon Pastore"; la seconda ?che il fatto di gestire parrocchie molto grandi, ma di sentirsi
come impotenti di fronte a tante necessit? mi ha insegnato a sentire e a promuovere come indispensabile la
"corresponsabilit?dei laici" nella missione evangelizzatrice della Chiesa; questo per poter arrivare a
tutti, specialmente a quelli che pi?soffrono, affinch?tutti gli ammalati possano avere l?assistenza
religiosa e tutti i poveri e gli abbandonati possano sentirsi sostenuti dalla Madre Chiesa.
Vista la situazione attuale, cosa desiderano di
pi?gli Argentini oggi?
Oggi, ci?che pi?desiderano gli Argentini sono
pace e lavoro. Gli Argentini desiderano lavoro: in questo momento si sta soffrendo molto e c??
molta depressione nella gente a causa di tante ingiustizie sociali; la classe media si pu?dire che sia scomparsa
e sono sempre di pi?quelli che vivono nell?indigenza. Negli anni ?50 in Argentina c?era, anche se
relativamente, un certo benessere: quanti emigranti italiani hanno trovato qui lavoro e hanno potuto costruirsi un
futuro, anche se a duro costo! Oggi la ristrettezza economica ?assoluta e la mancanza di lavoro ?realmente
preoccupante. Gli Argentini desiderano pace: la grave mancanza di "pace sociale" sta provocando
tanta violenza (assalti ai negozi, alle abitazioni private, rapine...), per cui si vive in una grave situazione di
insicurezza e di continua paura.
Qual ?il compito principale che deve svolgere
oggi la Chiesa in Argentina?
Anzitutto oggi la Chiesa deve predicare la
"giustizia" con pi?forza ai Governanti, che astutamente cercano un appoggio interessato da parte delle
autorit?ecclesiastiche. Deve ricordare loro che occorre smettere con la facile e spietata critica al passato
politico (la colpa ?sempre degli altri!) e che ?ora di iniziare, con responsabilit? a caricare sulle proprie
spalle i gravi problemi socio-economici del popolo, cercando di dare loro una risposta concreta.
Inoltre, la Chiesa deve cercare di stare sempre pi?vicino alla gente, specialmente quella pi?povera,
continuando nel grande sforzo di promozione della "solidariet?quot;. Possiamo affermare che la "Caritas
Argentina" gode veramente da parte di tutti, popolo e governanti, di credibilit? Inoltre la Chiesa sta
promuovendo numerose "reti di solidariet?/b>" a beneficio di tanti bambini, anziani e famiglie
bisognose. Ecco alcuni esempi di queste "reti di solidariet?/b>": scuole materne per i bambini pi?
poveri; corsi di formazione professionale; refettori per bambini e anziani; banca delle medicine (occorre
ricordare che le spese sanitarie sono a carico dei pazienti, per cui questo servizio d?la possibilit?a molte
parrocchie di dispensare medicinali alle persone ammalate, che non hanno alcuna possibilit?di acquistarle);
borse di alimenti per anziani; "huerta comunitaria" (gli operatori insegnano ai possidenti di terreno
come si coltiva un orto e li invita a collaborare con i vicini offrendo appezzamenti in cambio di lavoro). In
questo ampio lavoro di promozione e di solidariet? la Chiesa Argentina ha bisogno dell?appoggio della Chiesa
del Primo Mondo, cui ?grata per l?aiuto.
C??qualche bella iniziativa nella tua
parrocchia che potresti "esportare" in Italia?
?difficile per me individuare attivit?nella
mia parrocchia che possano essere utili anche a voi in Italia, comunque vi presento qualche esempio:
i corsi di "preghiera e vita"
di padre Larragnaga, che si stanno diffondendo sempre di pi?in Argentina. Quest?anno ?gi?la terza volta
che li realizzo nella mia parrocchia con l?aiuto di persone specializzate e organizzate a livello nazionale.
Durano sei mesi e consistono in un incontro settimanale della durata di due ore e mezza, con l?impegno per?di
dedicare mezz?ora (la sacra mezz?ora) ogni giorno alla preghiera, partendo dalla Parola di Dio. Sono
corsi di forte spiritualit? ottimi per una profonda formazione spirituale dei nostri operatori pastorali:
?realmente un cammino di vita profondamente cristiana!
"missioni popolari": la mia
parrocchia, che ha trentamila abitanti, ?divisa in sei zone pastorali e ogni zona in trenta settori. In questo
momento stiamo realizzando la missione del Rosario. In ogni zona c??un gruppo che promuove la
missione, recitando Rosari comunitari in ogni settore; inoltre viene suggerita la visita di un?Immagine della
Madonna in ogni famiglia, invitando la famiglia stessa a recitare il Rosario e a formare, con altri nuclei
familiari, dei "gruppi stabili di preghiera".
Infine, mi piacerebbe "esportare" la
fiducia e la generosit?di tante famiglie, che in passato erano abituate a vivere bene e che adesso, nonostante
possano appena sopravvivere, accettano tre o quattro figli e lottano con fiducia per il loro futuro.
Prima di lasciarvi, carissimi fratelli di Madonna Regina, sento
la necessit?di ringraziarvi di tutto cuore per il vostro generoso e costante appoggio spirituale ed economico
alla mia opera missionaria. Un grazie speciale agli amici della cascina Ferrari, al gruppo missionario, al gruppo
famiglie e a tutta la comunit?
Don Luigi Furlato |