Anno 2004
Numero 2 - Ottobre 2003
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MI CHIAMO FREDDY
Mi chiamo Freddy e vengo dall'Ecuador. Il mio paese ?molto
bello, ricco di bellezze naturali e costruite dall'uomo, un posto di cui siamo molto orgogliosi ?l'arcipelago di
Colon o meglio conosciuto come isole Galapagos. In qualunque parte del paese ci si trova si possono ammirare posti
splendidi che ?difficile dimenticare: ?un paese diverso dal resto del Sud America. Una volta era meta di molti
turisti, che venivano da ogni parte del mondo per trascorrere le loro vacanze sulle nostre spiagge o per visitare
le nostre citt?
Gli equadoregni sono un popolo molto ospitale e noi vivevamo felici. Eravamo i primi produttori ed esportatori di
banane, caff? canna da zucchero, cacao, tonno e avevamo diversi pozzi di petrolio. I nostri governanti si
preoccupavano di noi e chi era povero veniva aiutato.
Adesso la politica ?diversa, c'?troppa corruzione tra chi ci
governa e tra le poche persone ricche ed influenti; queste persone che sono al governo pensano solo a sfruttare e
a vendere i nostri prodotti, per arricchire loro stessi e le loro famiglie, non si interessano pi?del resto del
paese e molti di noi per poter dare un futuro alle proprie famiglie sono costretti ad emigrare.
Perch?il povero ?sempre pi?povero, le famiglie si separano, questo crea molta sofferenza ed infelicit?
cosi ci troviamo costretti a lasciare il nostro paese che amiamo in cerca di un posto migliore per noi e per i
nostri compaesani. Quello che ci resta ?la nostra cultura, le nostre abitudini, il calore della nostra gente
sempre ospitale ed amichevole, questo ?il tesoro che i nostri antenati ci hanno lasciato e che noi custodiamo
dentro noi stessi, anche se dobbiamo andarcene.
Cosi io ho lasciato il mio paese due ani fa e sono venuto in
Italia, in questi due anni ho conosciuto diverse persone: alcune purtroppo non sono state buone con me, altre
invece mi hanno aiutato, aprendomi la loro casa e aiutandomi in quello di cui avevo bisogno, ed ?di queste che
vi vorrei parlare.
Un grazie speciale va alla Vergine e alla parrocchia di S. Maria Regina, in prima persona un grazie molto
particolare a Don Norberto, perch??grazie a lui che ho potuto ottenere il permesso di soggiorno.
Sinceramente da quando ho incontrato Don Norberto mi ha subito aiutato senza mai chiedere niente in cambio. Da
allora la mia vita ?cambiata, perch?io non avevo una casa, un lavoro, non avevo soldi e nessuno con cui
confidarmi e potermi sfogare.
Mi sentivo solo e non sapevo cosa fare, non potevo nemmeno
tornare in Ecuador perch?non avevo soldi. Mi sentivo disperato e pregavo il Signore e la Vergine che mi
aiutassero a trovare un lavoro, qualche cosa dentro di me mi diceva che prima o poi avrei trovato una risposta e
questa ?arrivata con don Norberto.
Con lui ho un debito di riconoscenza che non potr?mai ricambiare in pieno perch?grazie al suo aiuto e ai suoi
consigli adesso ho un lavoro, degli amici, una casa e un posto dove mi trovo bene.
A Novembre torno per un periodo di vacanza al mio paese cos?
potr?stare con mia moglie e con i miei due bambini, trascorrer?con loro le festivit?natalizie. Sono molto
contento di tornare anche se ogni tanto divento triste perch?so che li dovr?lasciare ancora una volta e
ritornare in Italia. Certo bisogna fare molti sacrifici per poter realizzare i nostri desideri, i nostri sogni, ma
so anche che, quando ritorner?in Italia sar?molto diverso perch?adesso ho degli amici che mi aspettano, che
saranno contenti di rivedermi, ho un posto dove stare, un lavoro.
Mi sento di dover dire un grazie speciale a mamma Rita per avermi
ospitato e aiutato, Suor Angela, Don Giancarlo, Don Stefano, per avermi accolto e consigliato al meglio. Un
grazie poi sempre alla famiglia Merlo figlio e nipote, alle famiglie Forasacco, Furlato, Furini, No? Buttori,
Quillipanqui, poi Maria Luisa, Fabio e Giuseppina e agli amici del Pime.
Un grosso grazie a Silvano, Francesco, Marcello, Remo, Gianni,
che si sono sempre interessati alla mia vita e ai miei problemi e se mi sono dimenticato di qualche persona mi
scuso e vi ringrazio di tutto. Con voi ho passato momenti speciali che mi ricordo con gioia e non potr?mai
dimenticarmi di voi che mi avete insegnato cose che non conoscevo: parler?di voi alla mia famiglia e ai miei
amici.
Non pensavo di poter avere cos?tanti amici in poco tempo, era molto triste vivere qui da solo: un grosso
arrivederci a gennaio.
Freddy Mieles Martinez
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