Anno 2003
Numero 5 - Marzo 2003
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DOMINE
DONA NOBIS PACEM
preghiera del Vescovo nello scorso
5 marzo 2003
O Signore, dona a noi la pace!
?questa la nostra preghiera: umile, fiduciosa,
intensa. Da tempo andiamo ascoltando tante parole umane: alcune, limpide e forti, sono a favore della pace
e la vogliono realizzare nella verit?e nella giustizia, nella solidariet?e nella libert? altre, di segno ben
diverso, seminano menzogne, sospetti e violenze e dicono rassegnazione e resa di fronte alla guerra, ritenendola
una realt?inevitabile.
Lasciamo ora che un grande silenzio scenda su tutte queste parole umane. Oggi siamo qui, raccolti e penitenti. Non
siamo qui per aprire ancora le nostre labbra e far risuonare nuovi appelli, pur opportuni e doverosi. Siamo qui
perch?vogliamo aprire il nostro cuore all?ascolto libero e coraggioso della Parola che viene da Dio, quella
che lui stesso, nel suo Spirito, fa sbocciare in noi e quella che ci giunge attraverso la voce dell?antico
profeta Isaia.
Siamo qui perch?vogliamo dare risposta alla Parola del Signore: ci aiuteranno in questo le nostre parole; sono
ancora parole umane, ma sono nuove, diverse e superiori, perch?si fanno preghiera, implorazione e intercessione.
Domine, dona nobis pacem! O Signore, dona a noi la pace!
O Signore, mostraci il tuo volto! Ma come
raggiungerti? come vederti? come comprenderti? Tu sei l?Altissimo e "in un luogo eccelso e santo" tu
dimori. Eppure non sei n?lontano n?estraneo alle vicende del mondo, alle sofferenze e ai drammi degli uomini.
No, tu non disdegni la vicinanza e la condivisione con gli oppressi e gli umiliati della terra: Tu sei
"con" loro e sei "per" loro, perch?vuoi "ravvivare lo spirito degli umili e rianimare
il cuore degli oppressi".
Sei un Dio misterioso e giusto. S? infinitamente giusto, perch?infinitamente santo, tu esigi il vero e il
bene, il rispetto della dignit?e dei diritti di tutti, dei singoli e dei popoli, dei pi?poveri e dei pi?
deboli. Sei un Dio che ama e vuole la giustizia, che detesta il male e lo condanna, che si adira con chi commette
l?iniquit?
Per questo percuoti il tuo popolo a causa delle
sue ingiustizie, e, sdegnato, ti nascondi al suo sguardo. Tu ti nascondi, o Signore, ma nessun uomo pu?
nascondersi ai tuoi occhi, perch?tu vedi il cuore di tutti e tutti sovranamente giudichi: qui, nel cuore, scopri
la radice avvelenata da cui derivano, con il male morale, tutti i mali che infrangono l?ordine della societ?
?dal cuore degli uomini, abitato dalle passioni dell?odio e della vendetta, dalla superbia e dalla sete
insaziabile di dominio e di sopraffazione, che scaturiscono le forme pi?inquietanti di ingiustizia e di violenza
che opprimono e umiliano la dignit?della persona, plasmata, Signore, a tua immagine e somiglianza. S? come
molti altri uomini e donne, anche noi spesso voltiamo le spalle a te, nostro Creatore e Padre, fonte di vita e di
felicit? e preferiamo andare per le strade del nostro cuore malvagio.
Ma tu, tu sei un Dio paziente e misericordioso, e
non mantieni il tuo sdegno verso di noi perch?tu stesso ce l?hai assicurato: "Io non voglio per sempre
essere adirato; altrimenti davanti a me verrebbe meno lo spirito e l?alito vitale che ho creato".
Dal tuo cuore, ricco di compassione e di perdono, imploriamo i doni che tu prometti a quanti si convertono a te:
la guarigione, la consolazione e la pace. La guarigione dai tanti mali che ci turbano e ci sconvolgono; la
consolazione per il cumulo di dolore che pesa sul mondo; la pace per riprendere, con saggezza e forza, un cammino
di giustizia e di solidariet?
Questi doni imploriamo da te, Dio giusto e ricco
di bont?e di grazia. Li imploriamo con il cuore pentito e umiliato, con il corpo pronto al digiuno e alla
penitenza, che vogliamo intensificare nei giorni della Quaresima cristiana, e con una vita rinnovata, decisa a
compiere le opere della giustizia e dell?amore. Per tutti coloro che sono afflitti, o Signore, fa? risuonare
ancora le parole colme di speranza che hai detto al tuo profeta: "Agli afflitti io pongo sulle labbra: Pace,
pace ai lontani e ai vicini, dice il Signore, io guarir?il mio popolo".
S? o Signore, siamo noi il tuo popolo: a noi,
dunque, dona la tua guarigione, la tua consolazione, la tua pace! Domine, dona nobis pacem!
+ Dionigi card. Tettamanzi
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