Anno 2003
Numero 6 - Aprile 2003
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IL ROSARIO
"Fin dai miei anni giovanili il Rosario ha
avuto un posto importante nella mia vita spirituale, mi ha accompagnato nei momenti della gioia e in quelli della
prova. Ad esso ho consegnato tante preoccupazioni, in esso ho trovato sempre conforto.
E? bello lasciarsi guidare alla riscoperta di
questa preghiera dalle parole del Papa, il quale, nella lettera apostolica "Rosarium virginis Mariae",
proclama il 2003 "anno del Rosario". Tale scelta si ?rivelata davvero adeguata: in un momento
in cui le situazioni di conflitto sono cos?intricate e dolorose, solo lo sguardo rivolto a Cristo pu?sostenere
la speranza che la pace possa realizzarsi anche ai nostri giorni. Infatti il Rosario ?preghiera orientata per
sua natura alla pace, per il fatto stesso che consiste nella contemplazione di Cristo, principe della pace e
"nostra pace": chi contempla il mistero di Cristo apprende il segreto della pace e fa della pace il suo
programma di vita. Ascoltiamo ancora il Santo Padre:
"Recitare il Rosario non ?altro che contemplare
con Maria il volto di Cristo: nessuno pi?di lei vi
si ?dedicato con tanta assiduit? Gli occhi del suo cuore si concentrano in qualche modo su di lui gi?nell?annunciazione,
quando lo concepisce per opera dello Spirito Santo; nei mesi successivi comincia a sentirne la presenza e a
presagirne i lineamenti. Quando finalmente lo d?alla luce a Betlemme anche i suoi occhi di carne si posano
benevolmente sul volto del Figlio, mentre lo avvolge in fasce e lo depone nella mangiatoia. Da allora il suo
sguardo, sempre ricco di adorante splendore, non si staccher?pi?da lui.
Maria vive con gli occhi su Cristo e fa tesoro di
ogni sua parola: Serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
Sono stati quei ricordi a costituire il "rosario" che ella stessa ha costantemente recitato nei giorni
della sua vita terrena. Maria propone continuamente ai
credenti i "misteri" del suo Figlio, col desiderio che siano contemplati perch?possano sprigionare
tutta la loro forza salvifica."
Dei tanti misteri della vita di Cristo, il
Rosario, cos?come si ?andato strutturando nella pratica comune, ne indica solo alcuni, riassunti in gaudiosi,
dolorosi e gloriosi. E? davvero interessante che il Papa proponga anche di meditare alcuni momenti significativi
della vita pubblica di Ges? il battesimo al Giordano, il miracolo di Cana, la predicazione, la trasfigurazione
sul Tabor e l?istituzione dell?Eucarestia. In questo modo il Rosario diventa ancor di pi?una preghiera che
ci aiuta a fissare con gli occhi di Maria tutto "il Mistero di Cristo che ?Luce": di
conseguenza, i misteri proposti dal Santo Padre prendono il nome di Misteri della Luce. In essi la presenza di
Maria rimane sullo sfondo, tranne che a Cana, dove ella rivolge ai servi e alla Chiesa di tutti i tempi la materna
esortazione alla totale obbedienza della fede: "Fate quello che vi dir?quot;, profondamente legata alla sua
risposta personale all?annunciazione:"Avvenga di me quello che hai detto".
Alle nozze di Cana il Vangelo mostra l?efficacia
dell?intercessione di Maria, che si fa portavoce presso Ges?delle necessit?umane: "Non hanno pi?
vino". Il Rosario quindi ?supplica, oltre che meditazione: Maria si pone per noi davanti al Padre che l?ha
colmata di grazia e al Figlio nato da lei, pregando con noi e per noi. Colpisce il fatto che tanta gente, nel
corso dei secoli, abbia "sentito" con grande semplicit?di poter affidare alla Madonna le proprie
ansie, i propri dolori, le proprie gioie ed ?bello vedere come anche oggi non ci si stanchi di ripetere con
rinnovato amore le stesse parole: "Ave Maria"?
Da questo punto di vista il Rosario pu?anche
essere considerato come la versione occidentale, un po? pi?complessa, della preghiera ripetitiva di
meditazione nata in oriente: "Signore Ges?Cristo, Figlio di Dio, abbi piet?di me, peccatore". (cfr
Il Tassello n. 3) Per chi si trovasse in difficolt?nel pregare con il Rosario o volesse gradatamente
riscoprirlo, possono essere davvero preziose le parole del cardinale Carlo Maria Martini:
"Vorrei indicare un mezzo, che forse pu?
apparire molto semplice, ma che pu?aiutare a ritrovare
il senso di questa preghiera. Quando voglio
introdurmi in questa atmosfera di meditazione scelgo molto semplicemente una invocazione del Rosario e la ripeto
lentamente un certo numero di volte (ad esempio, nella prima decina recito le parole "Ave Maria, prega per
noi"). Queste parole sono pi?brevi della recita completa, per?possono penetrare in noi profondamente e
invogliarci a poco a poco alla preghiera un po? pi?lunga, un po? pi?ampia. Sono numerosi i modi in cui
possiamo introdurci nella preghiera prolungata; bisogna soprattutto badare non tanto alla quantit?delle parole,
quanto ad un vero ritmo, che allora nutre davvero il nostro spirito, ci entra dentro.
Maria Luisa
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