Anno 2003
Numero 4 - Gennaio 2003
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DAL CORRISPONDENTE DI STOCCOLMA
E? la prima volta che compare un mio articolo
sul Tassello quindi mi sembra doveroso, innanzitutto, presentarmi brevemente. Mi chiamo Cristina Colombo e sono
una studentessa di Architettura che ha deciso di tener testa al cognome che porta e andare in esplorazione di un
Paese straniero, scegliendo per?la Svezia anzich?l'America! Il 1? di Agosto, dunque, invece che partire per
le vacanze, mi sono diretta a Stoccolma per frequentare l?il mio quinto anno di corso.
Le ragioni che mi hanno spinto a lasciare
l'Italia e ad optare per la Svezia sono state principalmente il desiderio di conoscere una cultura piuttosto
diversa dalla nostra, il fascino che hanno sempre esercitato su di me i Paesi scandinavi e la voglia di provare a
me stessa la mia indipendenza.
Il primo periodo trascorso a Stoccolma ?stato
insieme difficile, potrei dire quasi traumatico per certi versi, e stupendo! Il trauma ?tutto dovuto al fatto
che per quattro anni non avevo parlato seriamente inglese e appena arrivata ho dovuto risolvere numerosi problemi
burocratici ed ho fatto amicizia con ragazzi che conoscono molto bene l'inglese o sono addirittura madrelingua;
inoltre, mi sono subito trovata a frequentare anche un corso intensivo di svedese! Ancora oggi mi chiedo come ho
fatto a cavarmela dopotutto abbastanza bene e ad essere nel complesso decisamente contenta del mio primo mese in
Svezia!
Questa esperienza mi ha fatto riflettere a lungo
su quanto sia bello poter comunicare liberamente con gli altri e condividere le proprie impressioni ed opinioni.
Finito il liceo avevo scelto di iscrivermi alla facolt?di Architettura proprio per il desiderio di poter
mostrare, attraverso opere ed edifici, qualcosa di me, suscitare interesse o magari anche disapprovazione, ma
comunque provocare con il mio lavoro delle reazioni o lasciare un segno del mio "passaggio" e delle mie
idee. Per la prima volta, invece, mi sono sentita incapace di farlo e mi sono resa conto di quanto ci?sia
importante per me e di quanto mi possa rendere triste pensare che gli altri magari mi giudichino negativamente o
come una persona che desidera rimanere chiusa in se stessa.
Ora ho parecchi amici, in buona parte studenti di
Architettura ma non solo, provenienti dall'Italia e da altre nazioni anche molto lontane, come Australia, Brasile
o Singapore, mentre ho un po' pi?difficolt?a fraternizzare con gli svedesi. Da quanto ho potuto constatare
finora, gli svedesi sono un popolo piuttosto chiuso ed apparentemente freddo e un po' conformista, forse per il
timore di esporsi e distinguersi troppo dagli altri; d'altro canto, si dimostrano molto gentili e disponibili
quando gli si chiede un aiuto ed amichevoli una volta che si ?rotto il ghiaccio! In particolare ho scoperto che
generalmente hanno una buona opinione dell'Italia e degli italiani, cosa che mi fa veramente molto piacere!
Un giorno mi ?addirittura capitato di scambiare
qualche parola in metropolitana con una signora anziana a cui devo aver ispirato simpatia, poich?ha trascorso
quasi un quarto d'ora parlandomi velocemente in svedese, convinta che io capissi ogni sua parola (io, per? la
pensavo diversamente!!), e sostenendo che dicevo di non conoscere lo svedese solo per modestia! Hej daiii!!!
Cristina C.
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