Anno 2003
Numero 4 - Gennaio 2003
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UN GIARDINO DA IRRIGARE
"Per me l?orazione mentale non ?altro se
non un rapporto d?amicizia, un trovarsi frequentemente da soli a soli con chi sappiamo che ci ama".
Cos?Santa Teresa d?Avila , monaca
contemplativa spagnola del XVI? secolo, scrive nel "Libro della mia vita", che ?il
racconto delle meraviglie che Dio ha compiuto nella sua anima.
Santa Teresa afferma che la preghiera ?un incontro personale dell?uomo con Dio possibile a tutti: l?anima
deve solo porsi con fiducia davanti al suo Creatore, nella certezza che poi sar?il Signore a prenderla per mano e
a condurla dove vorr? magari anche alle pi?alte vette della contemplazione e dell?unione con lui, come nel
caso della santa spagnola.
Certo all?inizio il cammino ?molto faticoso
perch? come scrive Santa Teresa, l?anima si presenta come un giardino incolto, pieno di erbacce: prima
bisogna decidere di strapparle, poi ?necessario irrigare il terreno perch?vi possano nascere fiori e frutti ed
il Signore decida cos?di visitarlo. L?acqua per innaffiare il giardino ?la grazia che viene dalla
preghiera; inizialmente il giardiniere ?l?anima stessa che provvede a "portare acqua": ci?
corrisponde al 1^ grado, l?orazione di RACCOGLIMENTO, in cui per irrigare il giardino dell?anima
si procede con grande sforzo e fatica, come chi deve procurarsi l?acqua cavandola dal pozzo con le
sole sue forze.
Santa Teresa conosce bene le difficolt?che
incontra chi inizia un cammino di preghiera e porta il suo esempio personale: entrata molto giovane al Carmelo, vi
pass?circa 20 anni a ricercare la via dell?amicizia col Signore, attraversando periodi di crisi, di aridit?
tentata a volte di abbandonare l?orazione, riuscendo tuttavia a superare la prova sostenuta dalla consapevolezza
che ?gi?una grazia straordinaria poter lavorare nel giardino del Signore.
"Nessuno si tormenti n?si affligga per aridit?
inquietudini e distrazioni di pensieri. Se vuol conquistare la libert?dello spirito e non essere sempre pieno di
tribolazioni, cominci a non aver paura della croce e vedr?il Signore come l?aiuter?anche lui a portarla, e la
gioia con cui proceder? e il profitto che trarr?da tutto, perch??evidente che se il pozzo non d?acqua,
noi non possiamo mettercela."
L?anima che ha imparato a raccogliersi,
sforzandosi di vincere le distrazioni, guidata dal Signore pu?arrivare al 2^ grado, l?orazione di QUIETE:
?come se ora il giardiniere, per procurarsi l?acqua, potesse contare sull?aiuto di un meccanismo di ruote
e tubature che, per quanto complicato, consente anche di avere un po? di riposo. L?orazione non stanca
pi? perch?a questo livello il Signore comincia a comunicarsi a quest?anima e vuole che ella lo senta.
"Questa quiete e raccoglimento dell?anima sono cose
che si avvertono chiaramente per la pace e l?appagamento che producono. Sembra all?anima, non essendo mai
giunta pi?in alto, che non le resti altro da desiderare?"
A questo punto ?il Signore stesso che vuole
aiutare il giardiniere in modo da prenderne quasi il posto: giunti al 3^ grado di orazione, la
CONTEMPLAZIONE, ?come se l?acqua provenisse da un fiume o da un ruscello. Con questo sistema si irriga
molto meglio, perch?la terra resta impregnata d?acqua: non occorre innaffiare tanto spesso e il giardiniere ha
molto meno da faticare.
"Il piacere, la dolcezza e il diletto sono
incomparabilmente maggiori di quelli dello stato precedente, perch?l?acqua della grazia arriva alla gola, tanto
che l?anima vorrebbe godere dell?eccelsa gloria?Quello che la povera anima non ha potuto fare, forse
stancando in 20 anni l?intelletto, lo fa questo celeste giardiniere in un momento, ingrossando e maturando i
frutti."
Lodando Dio e glorificandolo per gli eccezionali
doni ricevuti, l?anima si abbandona completamente all?abbraccio del Signore e da lui viene nuovamente
ricompensata.
Giunta al 4^ grado di orazione, l?UNIONE con l?amore celeste, l?acqua arriva come abbondante
pioggia, in cui ?il Signore ad innaffiare senza pi?alcuna fatica dell?anima, che si ritrova ad essere
arricchita di innumerevoli frutti, che pu?ora anche dividere con gli altri, perch?ne possiede in abbondanza. L?anima
comincia a giovare al prossimo, quasi senza accorgersene; gli altri, per? se ne accorgono, perch?ormai il
profumo dei fiori ?talmente aumentato da far loro desiderare di starle vicino.
"Questa acqua del cielo viene quando l?anima meno se
l?aspetta. Veramente, da principio, ?quasi sempre dopo una lunga orazione mentale: durante tale ascesa il
Signore viene a prendere quest?uccellino e lo depone nel nido perch?si riposi. Poich?lo ha visto volare a
lungo e adoperarsi con l?intelletto, con la volont?e con tutte le sue forze a cercare Dio e compiacerlo, vuole
dargliene il premio sin da questa vita: e che gran premio! E? tale che basta un istante di gioia per ripagarlo di
tutti i travagli che possa aver sofferto."
Maria Luisa
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