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Santuario della Madonna della Ghianda

Madonna della ghianda

Santuario della Madonna della ghianda


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Origine del culto

Nel nome Madonna della Ghianda sono racchiuse le origini ed il carattere popolare del culto mariano onorato nel Santuario: secondo una leggenda devozionale, nel XIII secolo, in un bosco poco distante dall'abitato di Mezzana, ad una giovane sordomuta intenta a pascolare un piccolo gregge di pecore sarebbe improvvisamente apparsa una vivida luce fra i rami di una quercia in cui si sarebbe manifestata l'immagine di una grande Madonna che invitava la giovane a rientrare in paese e chiamare il padre affinché venisse in quel luogo. Padre e figlia, accompagnati da altri paesani, ritornati nel bosco, non videro nulla, ma la successiva guarigione della fanciulla è interpretato dai credenti come "prova" del miracolo. I fedeli vollero onorare il luogo dell'apparizione, ovvero la quercia o gianda, secondo la voce dialettale costruendo un piccolo tempio intitolato alla Madonna detta perciò della ghianda

Il sito originario

I documenti in merito all’edificazione del santuario sono pochi e frammentari. Si può affermare che ebbe un’evoluzione scandita in tre tempi: da semplice cappelletta di campagna, a chiesa di piccole dimensioni, fino al Santuario progettato da Pellegrino Tibaldi. Lo storico sommese Ludovico Melzi descrisse così il sito originario:

« L'apparizione miracolosa della Vergine ad una povera villanella che pasceva gli armenti presso una quercia, diede occasione, correndo il secolo XIII, all'erezione di una modesta celletta, in un luogo che fu poi detto alla Madonna della Ghianda. Questa cappelletta fatta ad ancona misura m. 5,65 di lunghezza su metri 4 di profondità al centro, dove è alta metri 4. Era in origine aperta sul davanti, come tutte le cappellette di campagna.

Albero di jesse

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Redazione Web: don Sergio, Achille, Dario

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